F1 News – Nonostante manchi un anno e mezzo ai nuovi regolamenti, e nonostante un campionato quanto mai competitivo come quest’anno, con diversi team a contendersi la vittoria, l’attenzione di molti addetti ai lavori è rivolta al nuovo regolamento tecnico che sarà in vigore dal 2026.
In un’intervista esclusiva rilasciata a Motorsport.com, il CEO di Liberty Media, Stefano Domenicali, ha fatto il punto sulla stagione in corso, una delle più imprevedibili degli ultimi anni: “Sono molto contento di poter dire che ciò che ho affermato a inizio anno si sta realizzando, quando tutti pensavano che l’avessi detto per ragioni politiche. Tutto ciò continuerà sicuramente fino a fine 2025. Ed è presente un mix di azione e dramma sportivo”.
Ma proprio quando le prestazioni dei team iniziavano a convergere, è lecito chiedersi se cambiare le regole sia una mossa intelligente da fare, dato che potrebbe dare vita a un nuovo dominio come quello della Red Bull dal 2022 a oggi, ma soprattutto come quello visto con la Mercedes nell’era turbo-ibrida.
Tuttavia Domenicali non è dello stesso avviso, dichiarando che ci sono validi motivi per farlo: “Penso che ci siano sempre i motivi per cambiare. Innanzitutto, dobbiamo essere all’avanguardia. E nel momento in cui è stato stilato questo regolamento, c’era bisogno di attrarre nuovi costruttori, con un diverso tipo di tecnologia da utilizzare. Questo è cruciale e fondamentale”.
“Inoltre, il fatto di avere al centro del progetto il carburante sostenibile, lo renderà disponibile più velocemente anche per il mondo della mobilità. Ci sarà un carburante con un prezzo più basso di cui beneficerà tutto il mondo, sono assolutamente convinto di ciò”.
“Questo è quello che mi aspetto, sono sicuro che tutti lavoreranno in questa direzione”, ha affermato l’ex team principal della Ferrari.
La questione si è poi spostata su un nuovo possibile ciclo di regolamenti a partire dal 2030, che renderebbe questi del 2026 estremamente brevi in termini di durata.
Domenicali ha spiegato: “È davvero il momento di fare un altro cambio di passo tra sei anni? Non siamo in grado di rispondere ora, dobbiamo prima vedere l’impatto di questa nuova tecnologia e come sarà sviluppata”.
“Ci sarà sicuramente un momento in cui dovremo discuterne: lì vedremo se l’esigenza delle case costruttrici richiederà un cambiamento come quello che ci sarà nel 2026. La necessità di nuove regole viene messa sul tavolo per due motivi: innanzitutto perché siamo l’apice del motorsport e promuoviamo il livello più alto di tecnologia”.
“La seconda nasce dal fatto che in passato si è reso necessario fermare il dominio di un team. Ricordo quando vestivo altri colori [rimando al suo passato in Ferrari] e questo faceva parte del gioco. Ma ora, grazie al budget cap e alle restrizioni aerodinamiche, penso che questo punto non sia più sul tavolo”.
“Il vero problema è la sfida tecnologica del futuro. È rilevante che il cambiamento ci sarà in un ciclo così breve di cinque anni? Questo sarà il punto cruciale di discussione per il futuro”, ha concluso Domenicali.
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