Dopo il lancio della W15, James Allison ha spiegato in quali aree la Mercedes si è concentrata maggiormente durante l’inverno.

La Mercedes ha presentato la sua nuova creazione, la W15, e come prevedibile il team di Brackley non ha deluso le aspettative. Oltre ad una livrea innovativa, che mischia il classico color argento con il nero predominante negli ultimi anni, la monoposto progettata sotto la guida tecnica di James Allison rappresenta una vera rivoluzione rispetto alle vetture delle ultime due deludenti stagioni. La grande novità, già vista sulla Aston Martin, è la sospensione posteriore push-rod, che si aggiunge alle modifiche alla scatola del cambio al posteriore. A livello di pance, la Mercedes ha deciso di seguire la filosofia Red Bull, ma con caratteristiche peculiari molto interessanti, come l’imbocco a forma di ‘P’, mentre anche il muso e l’ala anteriore presentano caratteristiche inedite. Dopo il lancio della monoposto, proprio James Allison ha parlato degli obiettivi che Mercedes ha cercato di raggiungere con queste modifiche.

“Molta attenzione…” – ha esordito l’ingegnere inglese“…è andata a migliorare il posteriore della vettura, che lo scorso anno era piuttosto imprevedibile. Abbiamo lavorato per fornire ai piloti una monoposto più rassicurante, stabile al posteriore in frenata e agile in fase di sterzata. Abbiamo anche cercato di creare una vettura con meno drag, ma allo stesso tempo più performante in curva. Inoltre, ci siamo concentrati sul perfezionamento di alcune aree in cui si poteva guadagnare qualcosa, come l’efficacia del DRS e le performance ai pit stop. Siamo sempre stati molto bravi ad effettuare le soste con tempi regolari, che è la cosa più importante. Rispetto ai team migliori, però, avevamo tempi in media di tre o quattro decimi più lenti, quindi speriamo di essere migliorati.”

Allison si sente soddisfatto del lavoro fatto da Mercedes: “Credo che siamo riusciti a realizzare tutto ciò che avevamo programmato, ma finché la macchina non scende in pista non potremo sapere se siamo soddisfatti o no. Sentiamo di aver lavorato bene, ma in F1 è tutto relativo: solo il tempo e la bontà del lavoro degli altri ci diranno se effettivamente siamo stati bravi. […] Gran parte di una monoposto di F1 non si vede ad occhio nudo, soprattutto per quanto riguarda le vetture attuali. Tutto quello che si nota in superficie sono le componenti brutte e inefficienti, ma che servono a far funzionare il fondo. Le performance della macchina dipendono da quanto bene o male si comporta il fondo. […] Il reparto di aerodinamica è al lavoro e pronto a sviluppare tutte quelle parti che potremmo introdurre quando si torna a correre in Europa.”

Foto: Mercedes Media Centre

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