Le 5 Verità del GP mettono in risalto quelli che sono gli aspetti più interessanti visti nel weekend di gara, negativi e positivi, un modo obiettivo di esprimere quello che più si è notato.

Mercedes

Leadership

In tutti gli sport è importante la leadership. Una figura di riferimento, che in ogni momento sappia fare e dire ciò che è giusto per la squadra. In uno sport, come lo è la F1, se non si da il massimo non si vince e vincere è la cosa che conta. Ogni team vincente ha sempre avuto una figura che fosse il Leader: non per forza il pilota, non per forza il presidente. Spesso il leader è quello che prende le decisioni più dure da prendere, più veloci da prendere. Figure come Toto Wolff sono rare, difficili da trovare perchè riescono a coniugare le esigenze dei primattori (i piloti) e delle loro vetture, con quelle di tutto il resto del team. Riescono a motivare, anche tramite parole dure e provocatorie, tutto il personale che hanno a disposizione perchè hanno in mente la strada per arrivare al fine ultimo: la vittoria.

Ci sono alcuni team che hanno dimenticato questo concetto e si lasciano andare a dichiarazioni troppo calme e pacate quando, a quel punto, sarebbe meglio non dire niente. Delle 5 Verità del GP, la più importante di sempre.

Toto Wolff

Vantaggio

E’ l’unico modo per definire la squadra Mercedes. Hanno un vantaggio tecnico e tattico da far paura, probabilmente sono un paio d’anni avanti a tutti e bisogna ringraziare che ci sarà il cambio regolamenti molto presto quindi forse qualcosa si potrà fare. Ma difficilmente da queste parti si sbaglierà vettura. La loro capacità di essere sempre i primi è superiore a qualunque altra vista nella storia recente e meno recente e si presume che sarà cosi ancora per un pò. Purtroppo per gli altri vien da dire. Quale potrebbe essere il loro segreto? La voglia continua di migliorarsi, di svettare ancor di più, di dare un nuovo limite a tutto: monoposto, piloti, meccanici, strategia. E i loro parametri di giudizio sono talmente elevati, che vederli riuscirci è un piacere per gli appassionati, un pò meno per i tifosi delle altre squadre.

 

Condizione

La condizione è uno degli elementi cardine: un Hamilton fuori condizione manca la pole di un niente e prende due penalità; un Hamilton in condizione domina indisturbato. Condizione che evidenzia in modo particolare quando c’è un errore, quando anche chi dovrebbe essere fermo e immobile contro una vettura che gli rema contro, si sfalda e commette errori. La condizione mentale è la forza più elevata per un pilota, gli permette di pensare alle mosse da fare in un attimo e tra il fare la cosa giusta o quella sbagliata, ci vuole pochissimo. La condizione è intesa anche come ambiente, molto variabile nel weekend che ha visto acqua, pioggia torrenziale, sole. Chi meglio si è adattato meglio ha fatto!

Muso

Che il concetto di muso largo non fosse mai stato effettivamente la soluzione finale lo si sapeva. Che alcuni ancora sono fermi su questa strada è tutta un altra storia. Perchè ormai si è capito, la Mercedes lo sa da tempo, che quel concetto non avrebbe portato migliorie anzi solo difficoltà. Non lo ha praticamente mai utilizzato sulle sue vetture, optando per soluzioni più sottili e facendo scuola. Una scuola a cui tutti o quasi si sono adeguati, a cui solo i motorizzati Ferrari ancora non si adeguano. Si dovrebbe entrare nella fisica, nell’aerodinamica, per capire cosa c’è di importante dietro una soluzione o dietro l’altra; quello che si riesce a percepire dall’esterno è che il tempo del nasone è terminato e servono nuove soluzioni innovative, studiate ma ancor prima ideate. In Ungheria che si farà?

Le 5 verità del GP dicono che tempo fa l’Italia faceva scuola d’ingegneria e design, oggi viene relegata agli ultimi banchi della classe.

 

Reazione

Quello che abbiamo visto con Hamilton, quello che vorremmo vedere in Ferrari. Dopo un secondo posto praticamente regalato dagli avversari, un doppio KO che deve far riflettere. Ci vuole una reazione, ci vuole una sveglia. Basta con le parole, basta con i perbenismi, bisogna mettere in campo tutto il proprio cuore e la propria conoscenza per far fronte ad una situazione a dir poco paradossale, un ritorno al 2014 quasi, che fa venire i brividi. Bisogna uscire dal tunnel che si è preso, il più in fretta possibile, per evitare nuove profonde delusioni. I mezzi ci sono; e le capacità?

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