Verstappen ha conquistato la Pole Position a Zandvoort, ma dovrà fare i conti con il ritorno delle Ferrari e delle Mercedes.

Le Qualifiche del GP d’Olanda hanno regalato emozioni dall’inizio alla fine, anche se il risultato è forse quello più scontato: Max Verstappen partirà infatti dalla Pole Position nell’evento di casa. Scontato, però, non è il modo in cui il campione del mondo in carica ha portato a casa la partenza dal palo. Il dominio totale di Spa, quando l’olandese ha rifilato più di sei decimi a tutti con un solo tentativo nel Q3, è ormai il passato, dato che le due Ferrari hanno messo apprensione al pubblico di casa fino agli ultimissimi secondi. Alla fine solo 21 millesimi hanno separato Verstappen da Charles Leclerc, che dopo aver sofferto un po’ nei primi due spezzoni ha realizzato due giri quasi perfetti nell’ultima fase.

Il monegasco non ha nascosto un lieve rammarico per aver commesso nel suo ultimo tentativo un piccolo errore in Curva 10, costatogli probabilmente un decimo e la Pole Position, ma può trarre sollievo dalla ritrovata competitività della F1-75. La vettura di Maranello si è dimostrata molto competitiva in frenata ed ingresso curva, dove ha sempre avuto la meglio di una RB18 superiore nelle parti più veloci del tracciato, nonostante nel giro finale Verstappen abbia fatto la differenza nel settore centrale. Questa diversificazione ha portato al grande equilibrio visto nel Q3, dove per la seconda volta in stagione i primi tre hanno chiuso la sessione racchiusi in meno di un decimo. La bella prestazione di Carlos Sainz rappresenta sicuramente un piccolo vantaggio per la Ferrari in vista di domani, dato che, se la partenza sarà lineare, la Rossa potrà marcare da vicino l’olandese con entrambi i piloti.

Attenzione, tuttavia, ai pericoli che vengono da dietro: la Mercedes sembra infatti tornata ai livelli dell’Ungheria, nonostante il risultato al sabato non sia stato altrettanto prestigioso. Sia Lewis Hamilton che George Russell non hanno migliorato nel loro tentativo finale a causa della bandiera gialla causata da un Sergio Pérez in chiara difficoltà questo fine settimana, ma in particolare il sette volte campione del mondo sembrava sulla buona strada per inserirsi nel gruppo dei primi tre dopo aver realizzato due tempi eccellenti nei primi settori. Considerando le caratteristiche della W13, solitamente più competitiva rispetto alle qualifiche e ottima nella gestione degli pneumatici, anche il team anglo-tedesco non è da escludere dalla lotta con Red Bull e Ferrari, soprattutto se la gara si giocherà, come sembra, sul piano strategico.

Nonostante i team abbiano effettuato pochi giri di simulazione passo gara al venerdì a causa della bandiera rossa provocata da Yuki Tsunoda, le tre scuderie hanno mostrato un ritmo piuttosto simile tra loro, in condizioni ambientali che dovrebbero essere le stesse di domani. Viste le note difficoltà di sorpasso, i pit stop potrebbero rappresentare il momento cruciale in una gara che dovrebbe svilupparsi su due soste, visto che al venerdì si è palesato un alto degrado e che la Pit Lane di Zandvoort è tra le più corte dei circuiti in calendario.

Le qualifiche del GP d’Olanda hanno inoltre rappresentato un momento molto importante per piloti a caccia di un sedile o di una conferma per il 2023. Merita una menzione su tutti Mick Schumacher, ormai fuori dai piani dalla Haas per la prossima stagione, che ha approfittato del buon feeling della VF-22 con il tracciato di Zandvoort per ottenere un’inaspettata ottava posizione. Stesso discorso vale per Yuki Tsunoda, ancora alla caccia della conferma in AlphaTauri, che domani scatterà dalla nona posizione. Inversa invece la situazione che riguarda Daniel Ricciardo, le cui note difficoltà di adattamento alla MCL36 hanno contribuito alla pessima diciassettesima posizione ottenuta in Qualifica. Non il risultato ideale in un momento in cui l’australiano deve dimostrare di poter rimettere in sesto la propria carriera.

Foto: Alessandro Martellotta

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