Il tedesco domina la corsa brianzola e si incolla a Fernando Alonso in classifica mondiale. Nel dopo-gara annuncia anche il suo primo ritiro alle gare Schumacher Monza

Il Gran Premio d’Italia rappresenta un pezzo di storia dell’automobilismo mondiale. A Monza sono state scritte tante pagine di questo meraviglioso sport, cose di cui tutti i nostri connazionali dovrebbero andare fieri. Una di queste sono ovviamente le imprese della Ferrari, vera regina del tempio della velocità con un primato di 18 vittorie. Le ultime vittorie del Cavallino in terra brianzola, se escludiamo quella ottenuta nel 2010 da Fernando Alonso, sono state ottenute dal grande Michael Schumacher.

Il tedesco vanta ben 5 successi a Monza, al pari soltanto di Lewis Hamilton. La prima perla del Kaiser di Kerpen è arrivata nel 1996, anno del suo arrivo a Maranello. Due anni dopo, Michael guidò la doppietta del Cavallino davanti ad Eddie Irvine, mentre nel 2000 e nel 2003 trionfò dopo due grandi duelli rispettivamente contro Mika Hakkinen e Juan Pablo Montoya. La sua ultima Monza al volante di una Ferrari avvenne nel 2006 e la storia d’amore con la rossa non poteva che conludersi con l’ennesima vittoria.

La stagione di cui stiamo parlando non partì sotto i migliori auspici per la Scuderia. Tutto parte dall’anno precedente, vale a dire un 2005 che pose fine al ciclo vincente del team italiano che dovette cedere il passo alla Renault di Fernando Alonso. Lo spagnolo si presentò come il grande favorito anche per l’anno successivo, dove iniziò il mondiale dominando gran parte delle gare. La svolta arrivò negli Stati Uniti, sul catino di Indianapolis. Su quel tracciato, poi in Francia ed in Germania Schumi piazza tre successi di fila, riaprendo la contesa iridata.

Dopo la vittoria di Felipe Massa in Turchia, Michael si presenta a Monza con 12 punti di ritardo da Alonso, vale a dire meno della metà del ritardo che aveva prima degli Usa. A sopresa, la Pole in Italia andò a Kimi Raikkonen, in una stagione nerissima per la McLarenMercedes. Schumacher è secondo, mentre in qualifica scoppiano le polemiche tra Ferrari e Renault. Lo spagnolo viene retrocesso in decima posizione per un presunto rallentamento ai danni di Massa, cosa che scatena la furia di Flavio Briatore alla fine del sabato.

In gara, al primo pit stop la Ferrari è già al comando, ma Alonso rimonta in maniera straordinaria ritrovandosi al terzo posto ad una manciata di giri dal termine. Subito dopo, la beffa: alla Prima Variante il motore della sua Renault va in fumo, costringendolo al primo ritiro stagionale. Schumacher vince, portandosi a -2 in classifica piloti, mentre la Ferrari passa in testa tra i costruttori. Per Michael è la novantesima vittoria della carriera, un traguardo straordinario che commuove sia il pubblico che l’intera Scuderia.

La festa è però segnata dall’annuncio in conferenza stampa. Schumi annuncia il ritiro, cedendo il volante della sua Ferrari proprio a Raikkonen, che ha chiuso secondo la gara come in una specie di passaggio del testimone. La commozione regna sovrana nel box del Cavallino, con la sensazione che ormai sia arrivata la fine di un’era. Quel mondiale andò poi a sfumare per il tedesco, che trionfò in Cina ma ruppe il motore in Giappone, dopo una gara ancora una volta dominata ma ceduta ad Alonso a 17 giri dal termine. In Brasile sarà Massa a vincere, davanti al campione Alonso con Schumacher quarto, autore di una strepitosa rimonta dal fondo del gruppo causa foratura.

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