Le qualifiche del Gp del Brasile sono state decise dal timing di uscita, dalla finestra di funzionamento delle gomme, e dal talento di Max Verstappen e Charles Leclerc.

Anche le qualifiche del Gp del Brasile hanno visto cambiare i valori nel finale, con il solo Max Verstappen a confermarsi sui livelli delle prime due manche e conquistare la pole. L’olandese si è preso la rivincita del Messico, battendo uno straordinario Charles Leclerc in difficoltà insieme alla Ferrari in Q2, e ripetendo il capolavoro che fece in Sauber al debutto in F1 nel 2018, ha piazzato la Rossa in prima fila. Dietro di loro Domenica ci saranno le due Aston Martin, che nei giorni dei rumors sul possibile cambio di proprietà, e addio di Alonso, è tornata competitiva. Lo spagnolo ha perso il duello con il miglior Lance Stroll del 2023, alle loro spalle Lewis Hamilton, George Russell e Lando Norris, autori di un giro non perfetto. Stesso discorso per Carlos Sainz protagonista di tanti errori, che lo hanno fatto accontentare dell’ottava posizione. Sfortunato questa volta Sergio Perez, che a pochi metri dal traguardo, ha dovuto alzare il piede per l’uscita di pista di Oscar Piastri.

A decidere le qualifiche del Gp del Brasile fin dal Q1, sono stati la scelta del timing di uscita dai box, il mandare in temperature le gomme, e il non commettere errori. Grande equilibrio come per tutta la sessione nel primo settore, dove Red Bull e Ferrari a differenza di Austin e del Messico, hanno la stessa velocità di punta. La SF-23 fin dalle FP1 è scesa in pista con più carico aerodinamico delle ultime gare, per migliorare il passo che fa perdere qualcosa alle Rosse sul dritto. Questo permette a Verstappen di guadagnare 26 e 53 millesimi su Sainz e Leclerc, che fanno segnare gli stessi intermedi di Alonso e Norris. Invece è nel T1 che Hamilton pregiudica la posizione finale, facendo un miracolo in curva 4 riuscendo a tenere la macchina in pista.

Nella parte centrale Verstappen costruisce la sua pole, con una RB19 che come in tutta la stagione fa la differenza dove conta il conta il carico aerodinamico. Invece la SF-23 che nonostante abbia più downforce mostra i soliti limiti nelle curve di media velocità. Proprio per questo il terzo tempo di Leclerc è tutto frutto della sua magia, e pennellando tutto il T2, infligge tre decimi ad Alonso ed uno a Hamilton, e non perde nulla da Norris. Tutto il contrario di Sainz, che come Hamilton nel primo settore esce dalla lotta per le prime file, e con varie correzioni sbaglia molti ingressi in curva, anche a causa di pneumatici che per la pioggia stavano crollando di temperatura, e il poco grip.

Nel T3 c’è di nuovo lo stesso livellamento di prestazioni del T1, soprattutto fra Verstappen, Leclerc, Alonso e Hamilton. Il monegasco compie l’unica piccola sbavatura della sua qualifica nell’ultima curva, senza la quale poteva recuperare qualcosa a Verstappen. Invece nel terzo settore a commettere l’errore è Norris, prendendo tutto il secondo di distacco in curva 12. Lontano da Leclerc anche nell’ultima parte di pista Sainz, che perde altri due decimi dal compagno di squadra, e come lui ha perso qualcosa alla Arquibancadas.

Scrivi

Formula 1 - Notizie F1, News Auto