La F1 correrà senza pubblico in Turchia, nel doppio appuntamento in Bahrain e ad Abu Dhabi.

La pandemia di Covid-19 ha messo a dura prova il mondo della F1, che ha comunque reagito bene alla crisi globale, organizzando un campionato lungo e ricco di piste inedite. Sempre a causa del nuovo coronavirus, tuttavia, la maggior parte dei circuiti ha dovuto organizzare gare a porte chiuse, così da minimizzare il rischio di contagi. Dopo otto gare disputate senza pubblico, le tribune avevano iniziato a ripopolarsi parzialmente dal GP di Toscana a quello del Portogallo, ma la seconda ondata della pandemia ha costretto i governi e gli organizzatori a correre ai ripari.

Il GP dell’Emilia Romagna del 1 novembre è stato il primo evento ad essere disputato a porte chiuse dai tempi di Monza, e non sarà certamente l’ultimo in questo finale di 2020. La pandemia non ha infatti risparmiato il Medio Oriente, teatro degli ultimi quattro appuntamenti della stagione, obbligando anche gli organizzatori dei GP di Turchia, del Bahrein e di Abu Dhabi ad impedire l’accesso al pubblico.

Il ritorno dell’Istanbul Park, circuito molto amato dagli appassionati, aveva inizialmente spinto i promoter turchi a mettere in vendita biglietti a prezzi stracciatissimi, con l’obiettivo di raggiungere il tutto esaurito per l’evento in programma domenica prossima. Attraverso un comunicato del 6 ottobre scorso, tuttavia, gli organizzatori hanno comunicato che il weekend sarà disputato a porte chiuse e che i 40.000 biglietti già venduti sarebbero stati rimborsati.

Pochi giorni fa è arrivata anche la resa del Bahrain, che ospiterà due gare il 29 novembre ed il 6 dicembre. Il circuito di Sakhir, come avvenuto a Monza, è stato comunque autorizzato dal governo ad aprire le tribune agli operatori sanitari del paese e alle loro famiglie. Anche ad Abu Dhabi, ultimo evento della stagione, il pubblico non ci sarà.

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