F1 – La stagione 2025 della Ferrari non è iniziata nel migliore dei modi. Anzi, è stata un disastro: nessuna vittoria nelle prime dodici gare, unico tra i quattro top team a non aver ancora alzato una coppa al più alto gradino del podio. Un avvio che ha spento rapidamente l’entusiasmo acceso dai festeggiamenti pre-campionato, culminati nella spettacolare presentazione in Piazza Castello a Milano.
Le pressioni sono aumentate, le voci su un possibile allontanamento del team principal Frédéric Vasseur si sono fatte insistenti, e l’atmosfera a Maranello ha cominciato a tingersi di grigio. Ma ora, con l’arrivo della tredicesima tappa del campionato, a Spa-Francorchamps – la celebre “università della Formula 1” – qualcosa sembra cambiare.
Il titolo mondiale ormai appare irraggiungibile, ma la stagione non è affatto finita. Gli obiettivi, semplicemente, si sono ridefiniti. Il primo è cruciale: verificare il reale potenziale tecnico della monoposto, e dei vari strumenti tecnologici di sviluppo, anche e sopratutto, in vista del 2026, quando entrerà in vigore un nuovo regolamento tecnico. Gli strumenti di progettazioni situati a Via Abetone n4, devo dare soluzioni simulative, più vicine possibile alla realtà per un corretto svolgimento di sviluppo delle futuro monoposto.
In Austria è stato introdotto un nuovo fondo e anche nella tapa inglese a Silverstone, semrba aver dato ottimi riscontri, sia di guidabilità della monoposto, ora più prevedibile che di ”allargamento della finestra di utilizzo della vettura”, ora che si è aggiunta la modifica al bracetto della sospensione posteriore, per migliorare l’anti-squat e l’anti-lift del retrotreno, Spa sarà un banco di prova decisivo: se gli aggiornamenti funzionano, il team tecnico guidato da Loïc Serra potrà considerare identificati (e risolti) i nodi strutturali che hanno limitato la SF-25. Un passo fondamentale per tornare a competere ai vertici, dove ogni dettaglio vale decimi preziosi.
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Il secondo obiettivo è psicologico e strategico: ritrovare convinzione e spirito di squadra. Fondamentale in questo processo sarà il contributo di Lewis Hamilton. Il sette volte campione del mondo, atteso a Maranello nel 2026, ha vissuto un inizio di stagione sottotono, ma resta un punto di riferimento assoluto per esperienza e mentalità. Se la Ferrari saprà offrirgli un mezzo competitivo, le possibilità di lottare per la vittoria in alcune gare diventano concrete.
La McLaren sembra imprendibile, ma non invincibile. E quando le monoposto di Woking hanno mostrato segni di difficoltà, si sono aperti spiragli anche per Red Bull, Mercedes e – potenzialmente – Ferrari. Hamilton lo sa bene: una squadra con DNA vincente non si arrende, affronta le crisi, si rialza e rilancia.
La Scuderia Ferrari HP, in questo momento, non può più pensare solo al prossimo anno. Deve dimostrare a sé stessa – e al suo futuro leader – di saper costruire già ora i presupposti per tornare grande. E a Spa, in uno dei templi sacri della F1, si presenta l’occasione perfetta per farlo.