Il trionfo di Charles Leclerc nella gara di casa della Red Bull rilancia la Ferrari, che però dovrà confermarsi anche nei prossimi weekend.

Il fenomenale successo di Charles Leclerc nel GP d’Austria ha rappresentato una bella boccata d’ossigeno per la Ferrari dopo le critiche di Silverstone. Su un tracciato sulla carta favorevole alla Red Bull, da quasi tutti data per vincitrice nell’evento di casa, la Rossa ha dominato alla domenica grazie all’infinita classe del pilota monegasco e ad una F1-75 che ha saputo gestire le gomme molto meglio della RB18 di Max Verstappen, partito dalla Pole Position. Le performance della vettura di Maranello non hanno certamente sorpreso, dato che sin da inizio anno la Ferrari ha dimostrato di essere estremamente competitiva in tutte le condizioni e su tutti i circuiti. I dati più positivi sono tuttavia arrivati da altre dinamiche di gara, che erano finite sotto la lente d’ingrandimento nei fine settimana precedenti.

La prima cosa da sottolineare è l’assoluta perfezione dal punto di vista operazionale e tattico del team del Cavallino Rampante a Spielberg. Il dato sui pit stop farà sicuramente sorridere la Scuderia: su cinque soste in totale, la più “lenta” è stata di 2.67″, a conferma del continuo miglioramento in questo fondamentale rispetto alle ultime stagioni. Visti gli avvenimenti di Monaco e Silverstone, però, la Ferrari trarrà ancor più soddisfazione dalla perfetta esecuzione della strategia di gara. Il muretto ha infatti compreso ben presto che, grazie all’elevato degrado accusato dalla Red Bull, poteva allungare gli stint di entrambi i piloti per ottenere un vantaggio a livello di prestazione della gomma dopo la sosta. Cadere nella tentazione di coprire immediatamente Verstappen con uno dei due piloti era facile, invece l’ottima interpretazione delle dinamiche del Gran Premio stava per regalare alla Ferrari una doppietta.

Ferrari f1

L’uno-due in casa degli avversari è svanito solo a causa dell’ennesimo problema di affidabilità, che stavolta ha colpito la vettura di Carlos Sainz. Anche al Red Bull Ring, circuito che da sempre mette a dura prova i propulsori, la fragilità della Power Unit si è confermata il punto debole della F1-75. L’incendio che ha distrutto la vettura numero 55 ha fatto perdere diciotto importantissimi punti sia allo spagnolo sia alla Scuderia, e con ogni probabilità ne farà perdere altri nel GP di Francia per la necessità di introdurre la quarta unità. E il fatto che la Red Bull sia in linea con il terminare la stagione senza incorrere in penalità rappresenta un chiaro svantaggio. Se poi iniziano a comparire piccoli inconvenienti come quello capitato al pedale dell’acceleratore di Leclerc nel finale di gara, la rincorsa al titolo mondiale potrebbe diventare più complicata di quanto già lo sia.

In occasione della Virtual Safety Car provocata dal ritiro di Sainz il muretto della Rossa si è comunque confermato in giornata di grazia, anticipando la decisione della Red Bull di effettuare il terzo pit stop con Verstappen e fermando Leclerc per coprire l’olandese. Una scelta azzeccatissima, che ha senz’altro aiutato il monegasco a contenere il ritorno del campione del mondo nei difficilissimi giri finali. Quando si sono presentate situazioni impreviste durante la gara, quest’anno la Ferrari ha spesso preso decisioni sbagliate, lasciando per strada punti importantissimi: per questo, la brillantezza dimostrata a Spielberg dovrà trovare conferma anche nei prossimi eventi a Le Castellet e Budapest, dove la F1-75 potrebbe esprimere al meglio le sue qualità. Per rientrare nella corsa al titolo, però, non si potrà più sbagliare: anche perché, dall’altra parte, la Red Bull e Verstappen continuano ad accumulare punti anche nelle loro domeniche peggiori.

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