Il Presidente della Ferrari, intervistato da BBC Sport, è tornato a parlare della Rossa in occasione del GP di Las Vegas.

La stagione 2023 di F1 si avvicina alla conclusione con il GP di Abu Dhabi, e per tutti i team è tempo di bilanci. Per la Ferrari la stagione, iniziata con una vettura tutt’altro che competitiva, è andata via via migliorando, con la piccola soddisfazione della vittoria di Carlos Sainz nel GP di Singapore (l’unico evento non vinto da un pilota Red Bull). Il lavoro della Scuderia di Maranello, profondamente rinnovata in molte delle posizioni apicali, ha portato la Rossa, i tifosi ed anche John Elkann, tornato a parlare del Cavallino Rampante nel weekend di Las Vegas, a vedere il futuro con più ottimismo. Il Presidente della Ferrari, raggiunto da BBC Sport, si è soffermato sulla scelta e sul lavoro di Frédéric Vasseur, oltre a spiegare il tipo di cultura aziendale e mentalità che spera si radichi all’interno del team.

Elkan F1 Ferrari

“Stiamo andando nella direzione giusta…” – ha esordito Elkann – “…e vedo i progressi sperati. Abbiamo pensato che fosse importante determinare chiaramente quali sono le responsabilità all’interno del team. Questo è uno dei fattori principali del successo dei nostri rivali, insieme alla loro struttura, che tende ad essere più versatile e reattiva nonostante siano organizzazioni più grandi. Fred possiede queste capacità, dato che ha trascorso la sua vita professionale all’interno del motorsport, ha avuto successo in tante categorie diverse e ha fatto bene in F1 alla guida di scuderie più piccole. Ci porta sia la sua cultura legata alle responsabilità, sia più efficacia e versatilità, dato che ha lavorato in organizzazioni di dimensioni più ridotte.”

Secondo Elkann, l’assenza di responsabilità chiare ha limitato la Ferrari negli ultimi anni: “Con Jean Todt avevamo una struttura molto chiara e funzionante. Negli ultimi anni abbiamo provato a spingere questo concetto di unità e coesione nell’azienda, ma anch’esso è legato alla questione delle responsabilità. Questo tipo di cultura manca dai tempi in cui Jean e Stefano Domenicali erano al comando: ognuno era consapevole delle proprie responsabilità, mentre la cultura della colpevolizzazione distoglie dalle proprie responsabilità. Nel 2020, eravamo talmente delusi che decisi di prendere molto sul serio questo problema, di valutare e comprendere la situazione. Con il lavoro degli ultimi anni, nel 2022 siamo arrivati ad essere competitivi.”

La mancanza di vittorie in pista non è invece ricollegabile ad un singolo aspetto: “I nostri competitor, Red Bull e Mercedes su tutti, sono stati molto forti negli ultimi anni, mentre noi non siamo riusciti a convertire la nostra competitività e il nostro potenziale in un numero soddisfacente di vittorie. Ci sono molte ragioni, perché ogni singolo aspetto conta. Ricordo che nel 2020 la stagione fu terribile, ma nel ranking dei pit stop facemmo ancora peggio. C’era un problema di mentalità: ovviamente se la macchina non è competitiva questi dettagli non ti portano a vincere, ma con questo approccio è difficile poi avere successo, perché bisogna essere bravi a far tutto. Da allora siamo migliorati molto, e ciò indica che per essere competitivi e vedere i risultati servono concentrazione e volontà.”

Foto: Alessandro Martellotta per Newsf1.it

“Mi è piaciuto ciò che ho visto a Las Vegas.” – prosegue Elkann soffermandosi sulla mentalità della scuderia – “Eravamo veloci, poi un tombino ha distrutto una macchina. Il team ha lavorato molto duramente, ricostruito la vettura e fatto benissimo in Qualifica. Questo è l’approccio giusto, dobbiamo continuare così anche nel 2024. Non necessariamente i progressi sono lineari: trovare il modo di uscire da una situazione complessa rende la squadra più forte, questo weekend lo abbiamo visto. […] Charles? E’ un grande pilota, con un potenziale enorme. Non ci sono motivi per cui non possa diventare campione del mondo. Entrambi i nostri piloti sono molto forti, ma dobbiamo lavorare per convertire questo potenziale in risultati tangibili.”

Elkann conclude con un breve commento sul dominio della Red Bull nel 2023 e con una richiesta di maggior chiarezza alla FIA: “Il loro dominio è frutto del fatto che sono molto bravi, e ciò è positivo perché in questo sport si lavora e si aspira ad essere i migliori. Tuttavia, non è bello se nessuno può recuperare il gap. E’ importante sottolineare che quest’anno il gruppo è molto più compatto, e potrebbero esserci ancora molti rovesciamenti in classifica dopo Abu Dhabi. Più competizione c’è, meglio è. […] Per la F1 è importante riuscire a definire chiaramente le regole e la loro applicazione. Non vogliamo vedere situazioni simili al finale della stagione 2021 o quanto accaduto qui a Las Vegas con le dieci posizioni di penalità [per Sainz, ndr]. Da un punto di vista regolamentare, anche con il budget cap, servirebbe più chiarezza.”

Foto copertina: Alessandro Martellotta per Newsf1.it

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