Intervenuto a Sky Sport, Stefano Domenicali ha parlato dell’annullamento del GP d’Emilia-Romagna dopo i tragici eventi meteorologici recenti.

I drammatici eventi meteorologici che hanno colpito l’Emilia-Romagna, vittima di fortissime piogge e numerose alluvioni negli ultimi giorni, non potevano non avere conseguenze sul Gran Premio di F1 in programma questo weekend ad Imola. Intorno all’ora di pranzo la categoria regina ha comunicato l’inevitabile e corretta decisione di non correre questo weekend, per permettere alle autorità locali e regionali di dedicarsi totalmente al soccorso e al sostegno delle popolazioni colpite da questo disastro. L’intero contesto avrebbe reso pericoloso ed irresponsabile il tentativo di procedere con l’azione in pista, perciò le parti in causa sono giunte all’unanime conclusione di non disputare il Gran Premio. Intervenuto a Sky Sport, il CEO della F1 Stefano Domenicali, collegato dal paddock allagato di Imola, ha dato il suo punto di vista su questa difficile situazione.

“Sono decisioni difficili…” – ha esordito il manager italiano – “…che però bisogna prendere in certe situazioni. Credo che sia logico dare la priorità a quello che sta succedendo in Emilia-Romagna. Le chiacchiere stanno a zero: la situazione è davvero difficile e la priorità va data alla sicurezza e ai servizi di emergenza, che devono essere garantiti alle popolazioni che stanno soffrendo. Solo quando ci si trova in mezzo ci si rende conto di cosa vuol dire vivere una tragedia come questa. Noi della F1 siamo molto vicini a chi soffre e faremo una raccolta di denaro che vedrà coinvolti tutti quelli che amano il nostro sport. I soldi andranno alla Regione ma anche alla Scuderia AlphaTauri: so che alcuni dei loro ragazzi sono rimasti senza niente, quindi anche la nostra comunità è stata toccata in maniera diretta. Abbiamo preso la decisione di comune accordo con le varie autorità”.

Domenicali ha poi approfondito le ragioni dell’annullamento, escludendo che l’evento possa essere recuperato più avanti nel 2023: […] Non c’erano altre alternative, è un tema di rispetto. C’è anche una questione organizzativa: la complessità di organizzare un evento come questo è gigante. Migliaia di uomini devono lavorarci, poi ci sono la logistica e i servizi. Probabilmente la pista sarebbe stata in condizioni percorribili, però il contesto è molto più grave. Ho informato tutte le squadre e nessuno ha avuto da ridire. Chiaramente ci dispiace per i tifosi italiani ed imolesi, ma cercheremo di trovare la soluzione giusta. Visto quanto è serrato il calendario, sarà difficile pensare di recuperare il Gran Premio quest’anno, però abbiamo un impegno morale nei confronti di chi ha lavorato tanto: i promotori hanno fatto un lavoro incredibile qui. Abbiamo cercato fino all’ultimo di mettere in opera quest’evento, ma è impossibile”.

“E’ un momento emotivamente forte.” – prosegue Domenicali – […]Questo aspetto emotivo c’è, ma non mi fa perdere di vista il lato razionale necessario per prendere le decisioni in momenti difficili. Sulla scelta la mia coscienza è a posto: abbiamo fatto la cosa giusta per il rispetto della gente, per la comunità della F1 e per chi sta soffrendo. Come F1 cercheremo di dare il nostro contributo. Adesso ha smesso di piovere, ma le previsioni non sono affatto buone e noi siamo ancora isolati qui: in Romagna i ponti sono chiusi, quindi non possiamo far accedere le persone [in Autodromo, ndr] per iniziare a smontare tutto in vista della gara della domenica successiva. Stanotte alcuni team sono stati evacuati dalle città dove erano ospitati. […] Ringrazio anche i promotori di Imola che hanno fatto un lavoro straordinario fino all’ultimo e lo stanno facendo tuttora, dato che siamo costantemente in contatto”.

Il CEO della F1 ha infine sottolineato il totale accordo tra le varie parti in causa per l’annullamento della gara, non escludendo che l’evento possa essere ‘recuperato’ prorogando di un anno la scadenza del contratto, fissata attualmente per l’edizione 2025: “Quando oggi abbiamo parlato con le autorità competenti tutti erano allineati, comprese le squadre, i piloti e la Federazione. Quello che questa terra sta vivendo è troppo grande ed anche solo pensare di poter correre sarebbe stata una forzatura ingiusta e che non avrei sentito mia. [La proroga della scadenza del contratto] potrebbe essere una soluzione nel rispetto di quello che questo territorio ha fatto per la F1. Ne discuteremo nelle prossime settimane, ma questa opzione è certamente sul tavolo”.

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