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Ferrari 2024: le speranze, i timori e i segreti della Rossa

Il 2024 si apre con grandi aspettative per la Ferrari, ma anche con il timore di ripetere gli errori del 2023. La Ferrari, che aveva promesso una monoposto competitiva e rivoluzionaria, si è ritrovata a fare una stagione deludente, senza mai impensierire la rivale Red Bull. Le cause di questo fallimento sono molteplici e vanno ricercate sia nella progettazione della vettura che nella gestione del team.

La Ferrari SF23, presentata come una macchina innovativa e veloce, si è rivelata invece una delusione fin dalle prime gare. Nonostante i test positivi di Leclerc al simulatore, che avevano fatto sperare in un recupero di un secondo sul giro rispetto alla SF75 del 2022, la realtà è stata ben diversa. La Ferrari ha sofferto in molti tracciati, dove la mancanza di prestazione nel passo gara si è fatta sentire. Si è parlato di problemi di assetto, ma questa è una scusa poco credibile per una squadra che dovrebbe conoscere l’ABC dell’ingegneria ( Vedi intervista Ing. Luigi Mazzola ).

ferrari 2023 flop

Si è parlato poi di un errore di progettazione della sospensione posteriore, che avrebbe penalizzato la trazione e l’usura delle gomme. Anche in questo caso, i nostri ingegneri avevano smentito questa ipotesi, affermando che fosse improbabile un errore di progettazione della sospensione nel 2023,

Di fronte alla evidente inferiorità della Ferrari rispetto alle concorrenti, si è iniziato a parlare di mercato dei tecnici, sperando in un arrivo di figure di esperienza provenienti da altre scuderie di vertice. Si è fatto il nome di Pierre Wache, il capo ingegnere della Red Bull, specialista di gomme e sospensioni, con un passato in Michelin e in Renault. Si è parlato poi di Enrico Balbo, un italiano che lavora in Formula 1 dal 2006, con esperienze in Williams, Mercedes e Red Bull. Infine, si è ventilata la possibilità di ingaggiare Loïc Serra, un ingegnere della Mercedes, esperto in sospensioni e gomme. Tuttavia, nessuna di queste ” presunte ” trattative si è concretizzata, e la Ferrari ha perso anche David Sanchez, il suo responsabile aerodinamico, sostituito da tecnici interni.

La Ferrari ha quindi scelto di puntare sul personale interno, senza apportare nuovi know-how da altre scuderie. Questa scelta rispecchia il metodo Marchionne, che privilegia la crescita interna rispetto all’acquisizione esterna. Tuttavia, questa strategia ha mostrato i suoi limiti, soprattutto in un momento in cui la Formula 1 richiede sempre più competenze specifiche e aggiornate. Inoltre, la Ferrari manca di una figura di riferimento in pista, capace di coordinare il lavoro degli ingegneri e dei piloti.

La McLaren, al contrario, ha saputo rinnovare il suo team, promuovendo Andrea Stella a direttore sportivo e acquisendo Rob Marshall e David Sanchez che da questo momento sono liberi dal Gardening e operativi.

Per il 2024, la Ferrari ha annunciato una nuova monoposto, che dovrebbe correggere gran parte degli errori commessi nel 2023 e che dovrebbe essere più performante e affidabile della precedente. Sainz e Leclerc hanno dichiarato di essere soddisfatti dei test al simulatore, ma con cautela. I tifosi sperano che questa volta le parole siano seguite dai fatti, e che la Ferrari possa tornare a lottare per il vertice della Formula 1.

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