Mario Isola ha rivelato che la temperatura massima delle termocoperte non sarà ridotta nel 2023 per l’opposizione dei piloti.

Una delle modifiche regolamentari più importati in vista del prossimo anno sembra sulla via dell’accantonamento. Dai test effettuati negli Stati Uniti per provare gli pneumatici 2023 di Pirelli è infatti emerso che la riduzione da 70°C a 50°C della temperatura massima delle termocoperte rischia di generare situazioni pericolose, perciò i piloti si sono lamentati. Il secondo test in Messico si è quindi tenuto ritornando alla temperatura imposta dal Regolamento Tecnico 2022, ma limitando da tre a due ore il periodo di riscaldamento della gomma. La diminuzione di 20°C per il 2023 è parte del progetto di eliminazione graduale delle termocoperte, che nelle intenzioni della FIA dovrebbe completarsi nel 2024 e si pone come obiettivi il contenimento dei costi e il risparmio di energia per le scuderie.

La decisione di tornare alle temperature del 2022 in Messico è arrivata direttamente da Pirelli, e Mario Isola, citato da The Race, ha spiegato l’ha spiegata così: “Ascoltiamo i piloti. Non credo che si tratti di una modifica pericolosa, ma ad Austin, un circuito che sottopone le gomme a grandi forze, ci sono stati problemi con il riscaldamento. O comunque, quando si è scesi in pista con gli pneumatici a 50°C invece che a 70°C si è percepita la differenza. Dopo aver ascoltato i piloti, abbiamo riflettuto sulla questione: se si presentano problemi di warm-up ad Austin, quando il tracciato è molto severo sulle gomme e ci sono ottime condizioni atmosferiche, cosa può accadere sui circuiti cittadini, sui tracciati meno esigenti o in condizioni di bagnato? L’obiettivo è eliminare le termocoperte nel 2024, e l’idea era di ridurre gradualmente la temperatura. Il progetto resta invariato, ma pare che passare a 50°C nel 2023 non sia un’opzione fattibile, visto il test di Austin”.

“Abbiamo quindi fatto dei calcoli per quanto riguarda il consumo d’energia…” – ha proseguito Isola “…e abbiamo notato che bastano due ore per portare gli pneumatici a 70°C, e che la restante ora serve a mantenere la temperatura. Abbiamo quindi scoperto che tagliare da tre a due ore il tempo di riscaldamento è molto più efficiente che passare a 50°C: così facendo, si risparmia più energia, non si creano problemi nella fase di warm-up e i piloti possono spingere tranquillamente, come stanno facendo. Perciò in Messico abbiamo sperimentato le termocoperte a 70°C per due ore, invece che tre, e tutti i piloti hanno affermato che questa è l’opzione migliore. E lo è anche secondo me. Le informazioni raccolte ad Austin saranno utili per sviluppare le mescole“.

Isola ha concluso con una riflessione sul grande lavoro che attende Pirelli in vista del 2024: “Sappiamo di dover fare un grande passo per l’eliminazione delle termocoperte nel 2024: non solo dobbiamo riprogettare la struttura dello pneumatico, ma anche tutte le cinque mescole. Abbiamo stilato un programma di test e abbiamo iniziato a discuterne con la FIA e la FOM. Presto parleremo anche coi team per vedere se è fattibile. E’ chiaro che il piano è effettuare dei test in pista, sono necessari”.

Foto: Alessandro Martellotta per newsf1.it

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