Lewis Hamilton ha infiammato gli animi via radio quando al termine del Gran Premio di Turchia il britannico ha agguantato “solo” un quinto posto finale, per il 7 volte iridato la strategia scelta dalla squadra gli ha fatto sprecare 5 punti. Lewis infatti prima della sosta si trovava in 3 posizione e credeva di poter continuare fino al termine della gara sulle gomme utilizzate sin dalla partenza, per regolamento infatti se la gara si disputa in condizioni di bagnato non è obbligatorio effettuare la sosta ai box per il consueto cambio gomme. Hamilton sperava proprio di concludere i 58 giri della Turchia senza dover rientrare ai box per strappare un terzo posto che sarebbe valso come una vittoria considerato che il campione del mondo in carica partiva dall’11esima posizione a causa del cambio di motore termico a cui è andata incontro la sua monoposto numero #44, ma Lewis non si accontenta e se per la squadra questo risultato significa 10 punti guadagnati per Hamilton invece significano la bellezza di 5 punti persi in un mondiale dove ogni punto può fare la differenza con Max Verstappen.

Wolff
Wolff

“Dobbiamo lavorare sulla comunicazione in maniera da fidarci gli uni degli altri descrivendo esattamente quali sono gli obiettivi che stiamo inseguendo ha precisato Wolff al termine del GP, mentre proprio Mario Isola della Pirelli ha chiarito:

“A giudicare le condizioni delle gomme dopo la gara, credo che Lewis non sarebbe arrivato al traguardo, o al massimo ci sarebbe arrivato veramente al limite. Se avesse proseguito, il rivestimento della gomma si sarebbe ridotto alla sola carcassa, in particolare verso la conclusione. Sarebbe stato davvero pericoloso spingere in queste circostanze, ma posso capire che i piloti desiderano massimizzare il risultato quando sono coinvolti e concentrati durante la gara”.

Vero è che Esteban Ocon è riuscito a concludere i 58 giri della pista senza fermarsi ai box nemmeno una volta, impresa che non si ripeteva da una ventina d’anni in Formula 1, ma Mario Isola ha voluto spiegare:

 “Ogni vettura è diversa e di conseguenza anche il livello del rivestimento è differente. Tutto dipende anche da quanto un pilota spinge in pista, ma nel complesso tutte le auto presentavano condizioni di usura estreme. La maggior parte di coloro che si sono fermati al 47° o 48° giro avevano le gomme praticamente finite. Sapevamo che con i nuovi interventi l’asfalto sarebbe stato più abrasivo ed avrebbe comportato una maggior aderenza rispetto all’anno scorso. La pista era del tutto asciutta, ma era comunque abrasiva, ed era veramente al limite. Suggerirei ai nostri ingegneri di sottolineare alle squadre la necessità di cambiare le gomme durante la gara, e di evitare di proseguire fino alla fine. È troppo pericoloso“.

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