Miracolo: il verificarsi di una contingenza inaspettata e favorevole, spesso decisiva ai fini di modificare o invertire il corso degli eventi. Leclerc nel primo appuntamento di F1 del nuovo decennio.

La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso”, recita un noto detto scientifico.
Charles Leclerc, in relazione ad una SF1000 disastrosa, non è adatto a raggiungere il podio nella gara inaugurale del campionato 2020 di F1, ma lui non lo sa e chiude al secondo posto.
In una calda domenica d’estate è cominciata così la 70esima stagione di Formula 1, tra sorprese e problemi di affidabilità che hanno riportato alla mente (dei non più giovanissimi come il sottoscritto) quelle pazze corse inaugurali di 25 anni fa, dove a volte c’erano più ritiri che macchine al traguardo.

La furia nera Bottas

Onore al vincitore di giornata, il fido destriero Bottas che per l’ottava volta in carriera si mette in proprio e si prende la soddisfazione di firmare la prima vittoria di una freccia nera. Perfetto in qualifica, brilla sin dal primo giro, a differenza di un Hamilton implicato più a fare politica che a guidare come un sei volte campione del mondo. Valtteri Bottas ha scavalcato, inoltre, Daniel Ricciardo nella classifica all time, fermo a sette trionfi e frenato dai soliti problemi di affidabilità targati Renault che lo perseguitano da anni. Alle spalle del finlandese, il GP d’Austria ha offerto emozioni e sorpassi che hanno catapultato Charles Leclerc e Lando Norris sui gradini dell’inconsueto podio organizzato sulla linea del traguardo austriaco. Dopo i tanti mesi di sofferenza, una cartolina diversa ma decisamente attesa.

Bottas

Grinta Charles, agonia Seb

Leclerc ha dimostrato una capacità incredibile di capitalizzare al meglio ogni chance che gli si è presentata. I problemi tecnici delle due Red Bull hanno aiutato Charles, ma “Audentes fortuna iuvat”. Il giovane talento della Ferrari ha sfoggiato da subito una gran voglia di riscatto, per la settima posizione di partenza e non solo, rimanendo sempre concentrato e sopravanzando gli avversari in modo chirurgico. Una lucidità che è mancata a Sebastian Vettel nel tentativo di superare il futuro pilota della Ferrari, Carlos Sainz. Il tedesco ha provato con uno slancio di ottimismo ad infilare lo spagnolo ma, a causa di una SF1000 inguidabile, ha tirato la staccata e si è poi girato. Un dejà vu, ma Vettel ha visto uno spiraglio e ci ha provato quasi per disperazione. Gli on board del tedesco, al suo ultimo anno a Maranello, hanno dimostrato quanto fosse nervosa la SF1000 e nel post gara, infatti, uno sconsolato Seb ha dichiarato: “Sono felice di essermi girato solo una volta”.

La Ferrari deve intervenire prima possibile per rendere la SF1000 un’auto competitiva. Il distacco dalla Mercedes W11 è enorme e anche la Red Bull RB16 è nettamente avanti sul passo gara. Leclerc non potrà fare sempre miracoli, mentre Vettel merita di chiudere la sua storia di amore con la Rossa con un campionato decoroso. I primi sviluppi dovrebbero arrivare in Ungheria, ma i tecnici di Maranello lavoreranno giorno e notte per presentare delle novità risolutive dei problemi emersi sul tracciato di Spielberg.

Lando Norris nella storia della F1

Il giovanissimo talento della McLaren è entrato nella storia del suo team e della F1 grazie al terzo posto al Red Bull Ring. Lando, infatti, è diventato il terzo pilota più giovane della categoria a conquistare un podio all’età di 20 anni e 235 giorni. In questa speciale classifica Norris è preceduto solo da Verstappen (18 anni e 228 giorni, Barcellona 2016) e Stroll (18 anni, 239 giorni, Baku 2017).

Il pilota della McLaren ha dichiarato: “Incredibile, sono passato da streamer a più giovane pilota sul podio in pochi giorni”. Una soddisfazione enorme per Lando, che è stato autore del giro più veloce finale, scippando al penalizzato Hamilton la terza posizione. In classifica la McLaren si erige al secondo posto e si candida a tornare ai vertici, considerata l’alleanza motoristica con Mercedes a partire dal 2021. Un binomio che potrebbe riscrivere pagine importantissime del meraviglioso libro della Formula 1.

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