La Red Bull ha una storia piuttosto recente all’interno del Circus della Formula 1, è subentrata alla ex Jaguar nel 2005, ma come spesso succede non si può partire già campioni e il successo tarda ad arrivare. Nonostante un po’ di anni di attesa la scuderia riesce poi ad imporsi portando Sebastian Vettel sulla cima del mondo per ben 4 anni, poi il tedesco passerà alla Rossa per provare a vincere un titolo con il cavallino rampante, un sogno comunque praticamente a tutti, senza tuttavia riuscire a coronarlo.

Nel 2011 lo stesso Hamilton fece una dichiarazione che ancora oggi non è di molto gradimento ai vertici di Red Bull: “La Red Bull non è un produttore [di monoposto da competizione intendeva ndr], è un’azienda di bevande. È una società di bevande contro la McLaren, la storia della Ferrari

Ad anni di distanza possiamo ormai dire che nonostante Red Bull sia originariamente nata come una produttrice di bevande energetiche la sua fama sia ormai tale da essere annoverata di diritto all’interno della storia del motorsport mondiale visti tutti i traguardi e successi coronati all’interno di una varietà di discipline estreme, e non solamente la Formula 1.

Parlando con il Financial Times in una intervista Horner ha specificato come probabilmente faccia arrabbiare molte persone il fatto che proprio una compagnia di lattine energetiche sia riuscita ad ottenere un così grande successo anche all’interno di un ambito che non sembrava per nulla il loro:

Penso che li faccia incazzare, a dire il vero”, ha detto Horner. “Se sei un OEM** e vieni picchiato da un gruppo di persone da una lattina di bevande gassate. A volte è un po’ scomodo, ma mostra solo che se metti insieme le persone giuste, gli strumenti giusti, la giusta convinzione. Tutto è possibile. L’abbiamo fatto sul lato del telaio, quindi abbiamo pensato perché non farlo anche sul lato del motore”.

**OEM: original equipment manufacturer, in gergo tecnico indica tutti quei produttori che realizzano parti o componenti utilizzati poi nei prodotti finali di altre società e che vengono poi rivenduti come appunto oggetto univo sotto il nome di un unico brand; per esempio Ford utilizza sulle sue vetture i parabrezza di PPG, un OEM appunto.

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