L’arrivo della pioggia e la classe di Lewis Hamilton sul bagnato hanno scosso il mondiale di F1 come un potente uragano. All’Hungaroring, circuito in teoria favorevole a Ferrari e Red Bull, è arrivato l’allungo di Hamilton, entrato nel suo momento ‘hammer’ di stagione.
La pausa estiva arriva nel periodo più favorevole per l’inglese e questo risulterà un vantaggio per gli inseguitori. Le prossime quattro settimane nonostante peseranno nella testa di Sebastian Vettel e del team Ferrari, serviranno anche per ricaricare le batterie in previsione dell’infuocato Gp di Spa.
Il quinto successo stagionale dell’inglese ha fatto seguito all’insperato trionfo in Germania. Un uno-due che ha riequilibrato i due colpacci in trasferta per la Ferrari, in Canada e Gran Bretagna.

La Mercedes è un motoscafo

Lewis Hamilton ha avuto la fortuna che l’acqua sia scesa dal cielo al momento giusto, favorendo rimonte ad Hockenheim e nel sabato ungherese.
Il talento del quattro volte campione del mondo inglese sul bagnato non si discute. Un mix di sensibilità alla guida e velocità supersonica, che hanno tagliato le gambe alla concorrenza.
Il dominio nel Gp di Ungheria è stato costruito grazie ad una pole position wet inarrivabile e al lavoro del compagno di squadra Bottas.
La coesione tra Bottas ed Hamilton è totale e cementata da un rapporto senza invidie. Il finlandese sta garantendo un sostegno determinante per la vittoria finale delle frecce d’argento e definirlo gregario è riduttivo. Se sedesse ancora Nico Rosberg su quel sedile, le chance di titolo mondiale per Vettel sarebbero, probabilmente, triplicate.
L’aggiornamento aerodinamico delle frecce d’argento ha risolto, inoltre, il problema di blistering della prima metà di campionato. Le temperature interne della W09 sono aumentate, creando surriscaldamenti pericolosi, ma la ferita a ‘ciminiera’ sul retro del cofano ha aiutato il libero deflusso dell’aria.

La Ferrari è affetta da idrofobia

Gli ultimi due Gp di F1 hanno chiarito che la SF71-H dà il suo meglio in condizione di asciutto. Al di là del talento di Hamilton, le qualifiche ungheresi hanno mostrato una differenza notevole tra Mercedes e Ferrari sulle Full Wet.
La rossa ha avuto problemi di set up, palesando difficoltà sul bagnato che hanno condizionato l’intero week-end dell’Hungaroring.
Vettel ha ammesso, recentemente, di avere qualche problema sul bagnato: “Sembra proprio che sul bagnato abbia meno confidenza che sull’asciutto – ha dichiarato il tedesco – dobbiamo lavorarci su. E’ stata una sessione complicata, che sarebbe potuta andare a finire in qualsiasi modo, noi siamo riusciti a gestirla piuttosto bene fino alla fine”.
La Ferrari deve correre ai ripari per portare la performance sulle coperture Full Wet allo stesso livello prestazionale delle condizioni di asciutto.

Il calendario nasconde altre pozzanghere

Il Cavallino non può permettersi altri passi falsi. Gli errori di strategia e quelli individuali devono lasciar strada ad una ripresa decisa, senza scivoloni.
Lo scorso anno Vettel lasciò l’Ungheria con un vantaggio di 23 punti su Hamilton. Ricordiamo tutti come finì il campionato 2017.
Il calendario di F1 propone 9 Gp dove la pioggia è più di una semplice minaccia. Dalle Ardenne fino alle trasferte in Asia gli acquazzoni improvvisi possono cambiare i valori tecnici e stravolgere gli aspetti tattici.
La Mercedes potrà sfruttare il vantaggio di essere padrone del proprio destino con l’alfiere Hamilton pronto ad allungare la striscia che lo vede sempre e solo vincente, nell’era ibrida, in condizioni di gara bagnata.
L’inglese è il Re del bagnato dell’era recente della Formula 1 con 12 vittorie su 12 gare sotto la pioggia.
Chi fermerà the rain man Lewis Hamilton?

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