Vettel vince la gara in Bahrain nonostante il 3° posto nelle qualifiche del sabato e lo fa con autorità e con delle prestazioni di alto livello. Bottas ha strappato ad Hamilton la Pole Position con pochissimo vantaggio e questo depone a favore del Finlandese ma mette in risalto quanto dei vari record di Hamilton siano dovuti a questi ultimi anni di dominio pressoché assoluto della vettura che ha guidato; è bastato un Rosberg concentrato nel 2016 ed un Bottas alla 3° qualifica stagionale per ridimensionare le ‘imprese’ del Britannico che in Bahrain è arrivato 2° cercando di ricorrere anche ad una piccola scorrettezza per riuscirci; l’episodio è accaduto al cambio di gomme, quando ha vistosamente rallentato nella corsia box; tale comportamento gli è costato 5 secondi di penalità che non hanno comunque influito sul risultato finale; ma su questo torneremo in seguito.

Vettel in partenza passa proprio Hamilton e si mette così alla caccia di Bottas partito bene dalla 1° casella, entrambi sul lato più pulito della pista. Verstappen è stato anch’esso protagonista di una buona partenza passando Ricciardo mettendosi così in coda ad Hamilton che era in 3° posizione. Ecco il grafico dei primi giri

L’Olandese era a circa 1 sec. da Hamilton al giro 2 mentre il suo ritardo in questo primo stint dal Britannico è stato sempre tra 1,4 e 0,6 sec. di fatto lo stava pressando; nello schema ciò che è interessante da vedere sono i tempi del Pilota Red Bull in relazione a quelli di Bottas che a sua volta era attaccato da Vettel. Sembra evidente come il Finlandese abbia accusato un degrado delle gomme molto importante a partire dal 6° passaggio nonostante avesse pista libera; il suo assetto, molto più aggressivo sugli pneumatici, è probabilmente anche ciò che gli ha consentito di avere una grande performance in qualifica. I tempi di Vettel sono giustificati dai continui attacchi a Bottas che di fatto ha fatto da ‘tappo’ nel primo stint al gruppo che lo inseguiva.

La Ferrari ha cambiato strategia, visto che Vettel non riusciva a passare, ed ha tentato, con successo, un undercut facendo fermare il Tedesco al giro 10 per montare gomme Super Soft nuove; operazione che ha rischiato di non andare a buon fine a causa della safety-car. Al rientro in pista dopo il caos dei tanti cambi gomme nella corsia box; Vettel è ancora in testa; da notare la capacità della Ferrari nello scaldare subito gli pneumatici; al giro 12 (un attimo prima della SC) il Tedesco ferma il crono su 1:34.597. Si riparte quindi con queste posizioni; Vettel, Bottas, Hamilton, Massa, Raikkonen e Ricciardo. La Mercedes al cambio gomme ha differenziato la strategia tra i suoi piloti, Bottas che era 2° monta così le gomme Super Soft nuove, mentre Hamilton le Soft (nuove) il tentativo era quello di raggiungere Vettel e battagliare aspettando poi il ritorno di Hamilton che avrebbe fatto uno stint più lungo; la Mercedes però fatica parecchio nel mandare il temperatura le gomme ed al giro di attacco è sempre più lenta dei giri successivi; Bottas segna infatti 1:35.949 (17° tornata) per poi scendere ai giri successivi, ecco il grafico

Si nota chiaramente come la Ferrari sia più efficace non solo nel sfruttare fin da subito gli pneumatici ma anche quanto sia più veloce di Bottas; Hamilton in questa fase è molto vicino al compagno di Squadra senza riuscire a passarlo a causa della differenza tra compound. La strategia di attaccare Vettel con Bottas e quindi farlo rallentare non sortisce alcun effetto tanto che il Tedesco accumula il seguente vantaggio nei confronti del Finlandese, passa infatti da 1,272 sec. al passaggio 17 fino ai 6,115 sec. al giro 26. Alla tornata successiva viene ordinato a Bottas di far passare Hamilton e questo si mette all’inseguimento di Vettel ma accusa un ritardo di 6,362 sec. dal Tedesco al giro 27.  In questa fase, 2° stint, nei giri da 27 a 32, Hamilton recupera 2,028 sec. a Vettel, il quale si ferma immediatamente al box per montare le Soft; il Britannico prosegue forse per montare nei giri finali le Super Soft. Il Tedesco nel frattempo guadagna altro GAP, ecco la differenza in quella manciata di giri che è stata importantissima nell’economia della gara Ferrari, ricordando che in quel momento Vettel, causa fermata ai box, era passato in 2° posizione.

 

Vettel passa da 15,551 sec. a 10,175 sec. in questi 6 giri.

Hamilton quindi si ferma al giro 41 per montare gomme Soft (usate) egli stesso chiede alla Radio se questa è la scelta giusta, ma viene rassicurato dal muretto, nel frattempo anche Bottas aveva cambiato gli pneumatici al giro 30 montando le Soft. Il Britannico, una volta uscito dal box è 3° (dietro al compagno di Squadra) ed a 17,687 dal pilota Ferrari. Inizia così una rimonta disperata che lo porterà a circa 6 secondi da Vettel ed in 2° posizione visto il nuovo ordine dato a Bottas di farlo passare. Da rilevare i tempi da metronomo di Vettel nell’ultimo stint, quando c’era da stringere i denti e portare a casa il risultato; fa il suo miglior giro alla tornata n.36 col timing di 1:33.826, ma poi quasi tutti i suoi tempi saranno compresi tra 1:34 ed 1:34.500, rilevando, tra l’altro, un’ottima gestione delle gomme da parte della vettura e del pilota.

La considerazione più importante è quella relativa al cambio gomme di Hamilton al giro 41; mancavano 16 passaggi al termine e la macchina stava diventando più leggera, come mai non hanno preferito tentare con le gomme SuperSoft? Anche se usate? Forse per i dati di Bottas che, nello stint centrale, accusa un degrado dal giro 18 al giro 29 di circa 1 sec. su Super Soft nuove.

Marco Asfalto

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