In questi giorni i social network stanno gestendo un traffico di informazioni sulla F1 e sulla FERRARI da fare invidia ad un Vigile del centro Storico di Roma (si fa per dire…) basta dare uno sguardo su Twitter o su Facebook per rendersene conto, chi critica Marchionne ed elogia Montezemolo, chi fa il contrario (pochi…), chi critica i metodi e non la sostanza e chi fornisce ricette miracolose per il rilancio della F1 in tutto il Globo; e tutte queste informazioni vengono gestite anche da carta stampata e tv tramite giornalisti che quasi mai si occupano della Massima Formula ma che ‘addocchiata’ la notizia-bomba non se la lasciano sfuggire di certo… Ora ci sarebbe molto da dire sulle dichiarazioni di Marchionne le quali non sono state proprio chiare, ha fatto intuire il suo desiderio che si cambi rotta sulla Presidenza, insomma che ci siano delle dimissioni da parte di Montezemolo, ma egli stesso è cosciente del fatto che metterlo alla berlina su due piedi non solo non è facile ma che è addirittura ‘pericoloso’ per l’immagine stessa della Rossa, come si fa a pretendere la rinuncia di un Uomo che ha portato alla FERRARI e quindi in ITALIA ben 14 TITOLI 8 dei quali COSTRUTTORI in 23 anni di dirigenza,

Michael Schumacher fuori dal coma

 

e non solo, il BRAND FERRARI è diventato il più forte del MONDO e pluripremiato, e per non bastare la fabbrica sono anni che chiude i bilanci con vendite e ricavi RECORD…

Ferrari_f1


Tutti dovremmo, nelle nostre critiche, ricordare molte cose, com’era la Rossa prima dell’era Todt, Schumacher, Brown, Byrne e tutti gli altri, chi mise su un FANTA-TEAM del genere?

Ecco perché forse, se di cambiamento c’è bisogno e su questo c’è da riflettere, bisognerebbe adottare un sistema diverso di comunicazione e non sollevare un vespaio, bisognerebbe riconoscere i meriti di chi ha fatto il meglio e ha reso ancor più grande un Marchio Leggendario e magari parlare faccia a faccia invece di lanciare frecciate che servono solo a preparare il terreno futuro, sì perché Marchionne adotta spesso questa strategia comunicativa, attacco frontale e critica aspra sempre dicendo la sua verità, quella che sente o quella che fa più comodo al momento, così da giustificare le scelte future soprattutto se dolorose con un ‘io lo avevo detto’… La realtà più probabilmente è che si vuole fare leva sui risultati deludenti del Team di F1 per far dimettere  Montezemolo con ben altri scopi; il diretto interessato risponde in vari modi soprattutto parlando del pericolo che la Ferrari diventi Americana e che finirebbe per diventare come la Lamborghini, in effetti quando di parla delle vetture di Maranello in tutto il Globo queste vengono identificate come un Marchio Italiano in tutto e per tutto, per la Lamborghini non è la stessa cosa, il prodotto è Italico ma non è immediata questa associazione soprattutto perché la proprietà non è Italiana, anzi ho spesso sentito dire che le vetture di Sant’Agata Bolognese sarebbero ottime perché hanno un cuore Tedesco (Audi-Volkswagen) cosa tutta da dimostrare visto che vengono prodotte in Patria, però il dubbio rimane, l’associazione non è diretta e sarebbe una vera bestemmia che questo accadesse proprio all’Amata Rossa, sarà questa la direzione che prenderà il manager Italo-Canadese? Montezemolo ha vissuto l’epoca degli Agnelli ed è normale che voglia difendere, non solo la sua posizione ed il suo prestigio, ma soprattutto la Ferrari che già in passato venne acquisita dalla FIAT per non farla cadere in mano alla Ford, insomma una Leggenda Italiana deve rimanere tale, al di là di acquisizioni, partite finanziarie e industriali giocate sul mercato globale; francamente ci sentiamo in sintonia col pensiero di Luca Cordero di Montezemolo che mentre scrivo (ore 18) dovrebbe essere in riunione col manager della FCA (Fiat Chrysler Automobiles), vedremo gli sviluppi…

La riflessione da fare, però, è anche un’altra, ci sono stati molti cambiamenti in Ferrari (parliamo della Scuderia di F1) quest’anno, è forse il caso ci sia un avvicendamento anche nella Presidenza?

O forse la Dirigenza ha commesso un peccato veniale in questi ultimi anni? Dare fiducia a persone che non solo non l’hanno meritata ma che hanno anche commesso errori marchiani e ripetuti nel tempo, e mi riferisco ai geni aerodinamici che avevano dato precise indicazioni ai motoristi, fare una piccola PU perché la monoposto avrebbe avuto un’aerodinamica fantascientifica, il tutto sotto la supervisione di Domenicali che certo avrà avallato certe scelte,

TEST BAHRAIN F1/2014 - T4

errori fatali e che sono diventati una sorta di marchio cromosomico della Ferrari, la mancanza di trazione, il carico aerodinamico deficitario, lo scarso peso politico che ha permesso ad altri di fare il bello e cattivo tempo e non plus ultra una Power Unit, nell’anno della svolta, a cui mancano almeno 40-50 cv rispetto agli altri, errori di presunzione (Fry), oppure posizioni intoccabili all’interno dell’Azienda e rilassatezza mentale? Chi doveva controllare? Chi aveva il compito di sorvegliare che tutti facessero il loro lavoro in modo efficiente e con fantasia ingegneristica? Se è vero che lo stesso Montezemolo non ha voluto una nuova galleria del vento quando oramai si intuiva l’importanza di avere un apparato moderno per essere alla pari con la concorrenza , allora anch’Egli di errori ne ha commessi… Ora io e forse nessuno ha la ricetta giusta, che il Presidente vada via o meno è importante che i prossimi anni non si commettano gli stessi errori, che i reparti siano coordinati e controllati e soprattutto che ci sia chi possa dare indicazioni precise sulla via costruttiva da intraprendere nel desiderio di un riscatto che tutti vogliamo, il Presidente, i Piloti, il Team, il personale che lavora in fabbrica e tutti i tifosi sparsi per il mondo, perché la FERRARI la si AMA sempre e comunque, ma se è prima sotto il traguardo si Giubila…

Adesso parliamo delle ricette per il rilancio della F1 che il buon Leo Turrini ha indicato ai microfoni di SKY, ora voglio subito precisare che sono spesso d’accordo con le opinioni del Giornalista di Sassuolo, come questa volta, anche se nelle sue 3 indicazioni una proprio non la condivido, e di seguito le elenco:

–          Far diventare la F1 come la Superbike, con 2 manches a giri dimezzati rispetto alla gara totale

–          Far evolvere il motore durante l’anno

–          Togliere il divieto dei test soprattutto allo scopo di far provare nuovi talenti

Partiamo dalla prima, fare due gare di circa 150 Km cadauna a mio giudizio potrebbe eliminare quella sorta di ‘noia’ che avviene quando le gare sono a posizioni congelate e l’ultimo terzo diventa soporifero, però innescherebbe anche tutta un’altra serie di problemi, soprattutto riguardo ai costi, che di certo non sono paragonabili alla Superbike, gomme, lavoro doppio per il personale, controlli della FIA doppi e in qualche caso anche orari impossibili per la tv soprattutto quando si corre in altri continenti, da non sottovalutare anche il fatto che le squadre punterebbero ancor di più alla pole e qui ci sarebbe una diversa selezione dei Piloti, perché qualcuno è molto più forte in gara ed altri lo sono nelle qualifiche, che sono importanti ma la F1 non è fatta solo dai risultati della Q3, nel motociclismo è molto diverso, partire davanti è importante ma non è obbligatorio, e si possono vincere delle gare anche se non si è in prima fila; insomma in definitiva mi auguro che mai si debbano correre due competizioni in una, ne perderebbe il fascino unico della massima serie; devo però condividere gli altri 2 punti di Leo che ho spesso anche io proposto, è mai possibile che per ridurre i costi si deve sempre ricorrere al congelamento dei propulsori? La Ferrari, la Mercedes, la Renault e la Honda (prossima all’entrata in F1) hanno le risorse per sviluppare i motori, e diamo loro la possibilità di farlo, di aumentare la potenza, l’efficienza e i consumi, e così ci sarà più spettacolo perché che è più indietro avrà la possibilità di fare passi avanti, inoltre ci saranno ricadute anche sulle vetture di serie e tutto il mondo ne potrebbe trarre vantaggio soprattutto con questi da me ‘odiati’ propulsori ibridi, cosa si aspetta? A chi deve essere assegnato cosa? E’ talmente semplice e ‘Lapalissiano’ direi, che il fatto che invece si vada nella direzione opposta fa crescere moltissimi sospetti, che messi tutti insieme potrebbero costituire una prova, ma andiamo oltre… La terza proposta è dettata dal buon senso e lanciata prima di tutto proprio da Montezemolo, come si può gareggiare in uno sport quando non ci si può allenare sul campo? E’ come se un atleta della corsa dei 100 mt si allenasse in palestra su dei tapis roulant dotati di simulatore ma poi la gara si svolge sulla pista, questo non solo è idiota ma non farebbe crescere nuovi talenti, visto che partecipare alla competizione diventa difficile se non sei tra i titolari e poi, parliamoci chiaro, per quanto la tecnologia sia all’avanguardia, pensiamo davvero che si possa simulare proprio tutto? Anche i sorpassi di Alonso o di Ricciardo? Diamo la possibilità non solo di provare le vetture con dei test ma anche di farlo con dei nuovi talenti, si vuole che i giovani si avvicinino alla F1, ecco coinvolgere nuove generazioni nei test sarebbe un ottimo viatico per uno sport che molti di loro vedono come ‘vecchio’…

SEGUE AGGIORNAMENTO DEL 10/9/2014 0re 10:30
Marco Asfalto     Twitter : @marcoasfalto

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