Dopo il divertente GP di Austin tutti ci aspettavamo qualcosa di simile in Messico, se non altro perché su di un circuito nuovo qualche equilibrio poteva saltare; errore, qualcosa è saltato ma non certo gli equilibri, diciamo che a qualcuno sono saltati i nervi più che altro e parlo del solito Raikkonen il quale oltre che subire problemi di affidabilità si sta abituando, troppo, a condurre scaramucce inutili con gli avversari, anche in questo caso, come già successo, il suo obiettivo era Bottas, il quale però ne è uscito vincitore tanto da arrivare addirittura 3°; in quel breve duello tra i due si è subito visto come Kimi fosse molto nervoso guidando con troppa foga, poi ha chiuso la curva e la sua vettura ha rotto la sospensione posteriore destra, eravamo al 22° giro; poteva lasciar perdere e pensare alla gara invece di innescare tale sfida all’ultimo sangue, tra l’altro ad Austin si lamentò via radio del modo di guidare di Verstappen; insomma un Raikkonen molto nervoso e pronto allo scontro diretto, qualcosa che ti aspetteresti da un Pilota di tale esperienza e a cui è appena stato rinnovato il contratto; il danno vero c’è stato perché visto il passo della Ferrari e visto il risultato finale di Bottas oggi Kimi poteva cogliere un ottimo piazzamento. Vettel purtroppo è stato colpito da Ricciardo alla prima curva subito dopo la partenza, ha chiuso la traiettoria proprio davanti alla Red Bull e non c’è stato nulla da fare, foratura della gomma posteriore, ritorno al box e ultima posizione; poi con molta perizia e un’ottima velocità stava recuperando posizioni preziose, tuttavia un testacoda alla curva 7 lo rallenta (giro 18), ricomincia tutto daccapo ma sempre alla stessa curva va fuori e termina la gara ritirandosi (giro 52) facendo così entrare proprio quella safety car che avrebbe potuto dare una mano a Raikkonen. Quello che è curioso, tanto per capire come era in forma la Rossa, è andare a vedere i tempi di Vettel (che comunque aveva 10 giri in meno sulle coperture…) quando, rientrato dopo la sosta del 36° giro, si trova, doppiato, in mezzo alle 2 Mercedes, tra Rosberg 1° e Hamilton 2°, poche tornate su gomme Medium per i 3 Piloti che però danno un valore alle prestazioni Ferrari considerando che poi il Tedesco ha fatto passare Hamilton perché richiamato dal box visto che in certi casi cedere la posizione è un obbligo anche se si è più veloci, come affermato da Vettel alla radio del resto. Ecco i tempi dei giri 37 e 38; ROSBERG 1:22.587, 1:22.616; VETTEL 1:22.321, 1:22.561; HAMILTON 1:22.631, 1:22.671, in pratica Vettel nelle due tornate prese in considerazione ha recuperato più di 3 decimi a Rosberg il quale era 1° e certo non aveva problemi aerodinamici dovuti ad una vettura che lo precedesse, mentre forse Hamilton ha semplicemente aspettato che il Pilota Ferrari si facesse da parte come da regolamento. Detto questo sulla gara delle Ferrari non c’è molto altro da dire, giornata sfortunata e nervosa come non capitava da tempo, ci può stare quando si è costretti ad inseguire per un’intera stagione, vedremo in Brasile cosa accadrà, tenendo soprattutto gli occhi su Raikkonen…
Mercedes, scusate ma non mi riesce di non essere critico nei confronti della Scuderia e di Rosberg, anche adesso che entrambi i titoli sono in tasca non riusciamo a vedere in pista un vero duello tra i due Piloti che sono tenuti attentamente lontani dal muretto, una sorta di telecomando che evita il contatto diretto, eh sì che almeno oggi ce la saremmo aspettata qualche ruotata, invece i due rivali si marcano da lontano come hanno fatto per metà della stagione passata e per tutta quella in corso. Questa volta parte bene Rosberg tenendo la 1° posizione, poi comincia la farsa dei giri veloci, ne fa uno Rosberg e subito risponde Hamilton, poi di nuovo Rosberg, poi di nuovo Hamilton, un refrain che continua fino alla prima sosta, con il Britannico che si mette a distanza dei classici 2 secondi per evitare surriscaldamenti alla vettura ed agli pneumatici e Rosberg che fila via liscio come l’olio tutto concentrato nel portare a casa una Vittoria di Pirro, utile per il palmares personale non certo per quello Mondiale, rifiuta anche di sapere cosa sta facendo Hamilton in un Team-Radio durante la 45° tornata, tuttavia il segno che le cose dovevano andare in questo senso è stata la sosta del giro 47, Rosberg rientra e monta le Medium, Hamilton a quel punto è 1° e molto veloce, gli dicono di entrare ma lui è dubbioso, chiede se sono sicuri ed infatti rientra dopo 2 giri per niente convinto, a quel punto mancano 23 giri e le gomme del Britannico hanno alle spalle 21 tornate, la fiducia di Hamilton è dovuta al fatto che stava girando sul 1:22 e che aveva circa 20 secondi di vantaggio su Rosberg, poteva quindi gestire 1 secondo a giro per arrivare al traguardo in piena lotta col compagno di Squadra; in quel momento gli altri inseguitori e cioè Kvyat in primis erano a circa 30 secondi da Rosberg e quindi 50 da Hamilton, una posizione sicura che non poteva mettere a rischio il risultato, le Red Bull giravano in quel momento intorno al 1:22 alto e l’utilizzo delle coperture non era il massimo visto che già alla tornata 22 il Pilota Russo si era dovuto fermare al box per il cambio gomme; comunque la condotta della Mercedes è stata molto prudente e quindi giustificabile viste le posizioni, tuttavia obbligare Hamilton alla sosta è stato un segnale chiaro che la gara doveva finire così; il fatto che poi è entrata la safety-car è irrilevante al fine di capire quanto e come i due Piloti Mercedes vengano tenuti accuratamente lontani il più possibile. Alla ripartenza dopo l’uscita della vettura di sicurezza, e parliamo del giro 58, c’è stata una reazione del Britannico per tentare di prendere la 1° posizione che è stata vana perché ben rintuzzata da Rosberg, non sappiamo però se ci sia stato qualche Team-Radio che abbia specificatamente obbligato il Britannico a desistere, comunicazione che, anche nel caso fosse avvenuta, non sarebbe stata resa pubblica. Ecco i tempi degli ultimi giri dei due piloti Mercedes
Alla tornata 64 Hamilton è protagonista di un errore a va sul cordolo, frenando alza di molto il tempo sul giro, nella stessa tornata Rosberg taglia una curva andando dritto ma senza danni, fattore che invece di penalizzarlo lo allontana ancor di più dal rivale.
Da notare, come sempre, l’efficienza della Mercedes nel portare a temperatura le gomme e sfruttarle dal 1° giro utile, Hamilton cambia gli pneumatici al giro 29 (Medium) e appena rientra in pista mette subito a segno il tempo di 1:22.441 quando il suo miglior timing con le Soft nel 1° stint era stato di 1:23.008 alla tornata n. 20; vettura che sfrutta al meglio i compound più duri come testimoniato dalla sosta del giro 49 (-22 alla fine), quando si decide di montare le Medium invece che le Soft, eppure queste mescole nel 1° stint con vettura carica di carburante avevano percorso ben 28 giri staccando tutti gli avversari. Insomma come più volte detto, la Mercedes è più veloce con le Medium che con le Soft anche e soprattutto in condizioni di asfalto poco abrasivo e temperature nell’ordine dei 50°.
Ultima nota, i Piloti Mercedes si sono evitati accuratamente sul palco e questa la dice lunga sull’atmosfera che si respira all’interno della Squadra.
Marco Asfalto