F1 Mercedes – Un quinto e settimo posto (Hamilton e Russell rispettivamente), per una scuderia come la loro, equivale a una debacle. Toto Wolff e Lewis Hamilton ripensano con nostalgia ai tempi in cui le prodezze che adesso la Red Bull ha riservato in Bahrain le compiva la Mercedes. E Toto Wolff, team principal della scuderia tedesca, sentenzia: no, così proprio non va, qui bisogna mettere i nostri piloti nelle condizioni almeno di giocarsi il podio. E lo stesso Hamilton, però, è stato messo in discussione. Il che, per un sette volte campione del mondo, non è propriamente piacevole. Ma tanto è. Wolff è persona che ama dire pane al pane e vino al vino. E, soprattutto, non ha piacere che si viva di luce riflessa perchè il successo te lo devi conservare nel tempo e non soltanto metterlo in archivio. E allora dalla sua bocca esce fuoco: “non ha senso parlare di piloti per il 2024, è troppo presto – dice – dobbiamo marciare tutti nella medesima direzione, i piloti, gli ingegneri, la direzione, non abbiamo mai gettato la spugna e non lo faremo ora”.

E anche se sul futuro di Hamilton le certezze non regnano, Wolff non dimentica comunque che “con lui abbiamo vinto otto campionati costruttori e sei campionati piloti e quindi questo rapporto regge”. E, aggiunge, “sarebbe troppo facile perdere un driver e poi gettare l’asciugamano bianco, infatti non lo stiamo facendo. Al contrario, abbiamo bisogno di scavare più a fondo di quanto non abbiamo fatto finora per fornire ai piloti una macchina con cui siano in grado di combattere”. La Red Bull ha dimostrato di essere su un altro pianeta, ma non per questo la Mercedes vuole recitare la parte della comprimaria. Wolff, del resto, da comprimario ci sta male. Lui preferisce sempre stare dalla parte di quelli che contano i trofei. E vuole continuare a farlo.

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