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Durante l’intervista a A Ruota Libera, l’ing. Luigi Mazzola ha analizzato il confronto tra Max Verstappen e Charles Leclerc, sottolineando la differenza di approccio mentale e di leadership tra i due piloti. Il carisma dell’olandese è, secondo Mazzola, il vero motore dei successi Red Bull.
Verstappen: il carisma che trascina
Per Mazzola, Verstappen rappresenta il modello del pilota moderno: aggressivo, determinato e capace di spingere la squadra oltre i propri limiti. “Sa guidare e sa andare forte, ma soprattutto si fa rispettare. È il suo carisma che trascina la Red Bull”, ha spiegato l’ex ingegnere Ferrari. La leadership del quattro volte campione del mondo non deriva solo dal talento, ma dalla personalità costruita negli anni. “In passato commetteva errori per eccessiva aggressività, ma già allora si capiva che era di un livello superiore”, aggiunge Mazzola.
L’ex ingegnere sottolinea come Verstappen, col tempo, abbia sviluppato la stessa capacità di influenza che un tempo apparteneva a campioni come Schumacher o Prost: “Quando un pilota impone la propria visione anche al box, vuol dire che ha conquistato rispetto assoluto.”

Leclerc e Hamilton: due ruoli diversi in Ferrari
Il paragone con Leclerc e Hamilton, secondo Mazzola, è inevitabile. “Hamilton ha tutto per trascinare una squadra, ma oggi è più lento di Leclerc. Quando non sei il più veloce, è difficile essere un leader.” Per il sette volte campione, il periodo di adattamento alla SF-25 sembra ancora in corso.
Diversa la situazione di Leclerc, che per Mazzola “ha tutte le qualità tecniche, ma non ancora la leadership che serve in Ferrari”. Pur riconoscendone il talento, Mazzola evidenzia una mancanza di decisione nei momenti chiave: “Serve la capacità di dettare legge anche in pista. A volte il box è troppo lento a reagire, ma è il pilota che deve imporsi.”
Leadership e decisioni: l’esempio Verstappen
Il confronto più emblematico, secondo Mazzola, resta quello tra Verstappen e Leclerc in termini di gestione delle decisioni in gara. “Ricordo Verstappen in Austria: dominava con 30 secondi di vantaggio e volle rientrare ai box per fare il giro più veloce, contro il parere del team. È questo l’atteggiamento del leader: determinazione e fiducia totale nei propri mezzi.”
Un approccio opposto a quello visto in passato con Leclerc, come nel celebre episodio del Brasile, quando uscì con le intermedie mentre tutti erano su slick. “In quei momenti serve imporre la propria visione, non aspettare l’ordine dal muretto.”

Il ruolo della personalità nel successo
Per Mazzola, la differenza tra i due piloti non è solo di talento, ma soprattutto di mentalità. “Verstappen ha costruito la propria autorevolezza con risultati e decisioni forti. Leclerc deve ancora dimostrare di saper guidare la squadra oltre le difficoltà.” È un aspetto che secondo Mazzola farà la differenza anche in vista del 2026, con una Ferrari che punta a un rinnovato equilibrio tecnico e umano.
Analisi finale
L’intervista a Luigi Mazzola offre una prospettiva lucida sulla psicologia del pilota moderno: la velocità non basta senza personalità. Verstappen è il simbolo del carisma competitivo che trasforma un team vincente, mentre Leclerc è ancora alla ricerca della piena autorevolezza interna. In un momento di transizione per Ferrari, la leadership in pista resta il fattore più determinante.
Fonte:
Intervista esclusiva “A Ruota Libera” – Canale YouTube NEWSf1IT
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