La gara di ieri vinta da Lewis Hamilton ha scatenato ondate di polemiche per il modo con cui il britannico ha trionfato a Silverstone. Protagonista di un contatto al secondo giro con il diretto contendente al titolo mondiale, Lewis ha avuto un contatto con Max che è andato a sbattere contro le barriere subendo un impatto di 51 g di decelerazione che lo ha costretto al ritiro e ad una visita in ospedale.

Molti sono stati gli insulti razzisti nei confronti di Hamilton, un qualcosa a cui forse non aeravamo nuovi visti i precedenti nella finale degli Europei a Wembley dove i rigoristi che hanno sbagliato i rigori sono stati presi di mira dai loro stessi tifosi. Una nota congiunta da parte della FIA e della Mercedes ha dichiaratamente condannato questo tipo di insulti.

Queste persone non hanno posto nel nostro sport“, si legge nella dichiarazione congiunta. “Chiediamo che i responsabili siano ritenuti responsabili delle loro azioni. La Formula Uno, la FIA, i piloti e i team stanno lavorando per costruire uno sport più diversificato e inclusivo, e tali casi inaccettabili di abuso online devono essere evidenziati ed eliminati”.

Lo stesso Toto Wolff ha precisato: “L’abbiamo visto nel calcio nel campionato europeo e l’abuso che è assolutamente inaccettabile, e lo stesso ieri, e mi chiedo ancora se alcuni non lo capiscano. Questo non è accettabile e reagiremo”.

Anche la Red Bull si è unita al coro: “Anche se possiamo essere feroci rivali in pista, siamo tutti uniti contro il razzismo. Condanniamo gli abusi razzisti di qualsiasi tipo nei confronti della nostra squadra, dei nostri concorrenti e dei nostri fan. Non ci sono mai scuse per questo, non c’è certamente posto per questo nel nostro sport e i responsabili dovrebbero essere ritenuti responsabili”.

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