Si era pensata una probabile fusione franco/italo/statunitense tra FCA e Renault, quest’ultimo colosso che non necessita di presentazioni. Sarebbe stata una manovra epocale e, perchè no, leggendaria nella storia dell’industria automobilistica mondiale. Il treno in corsa per il raggiungimento dell’accordo si è fermato…ma perchè?

La decisione di FCA

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E’ saltata la trattativa che avrebbe visto una fusione tra i due colossi Renault ed FCA. Queste sono state le dichiarazioni di John Elkann, il quale ha comunicato della scelta di non portare a termine la trattativa che è stata prontamente ritirata dal suo gruppo dirigenziale.

“FCA ha ritenuto opportuno non siglare l’accordo perchè sostiene che non vi siano le condizioni politiche, in Francia, per poter portare a termine una fusione che possa essere migliorativa per il colosso italo/statunitense. FCA ha ribadito che continuerà a guardare al futuro apportando innovazione e miglioramento al gruppo, così come ha sempre fatto. Non sempre le fusioni sono positive è stato detto, e non sempre è necessario farle, così come si è fatto qualche anno fa con Chrysler. FCA quindi, declina fermamente la proposta avanzata da Renault”.

La nostra opinione:

Una FCA franco/italo/statunitense, avrebbe funzionato? Beh vista la globalizzazione degli ultimi anni e la progettazione in comunione di ormai moltissime case produttrici, si sarebbe potuta ipotizzare questa alternativa. Avremmo visto nascere un triangolo industriale con un indotto davvero notevole, una divisione dei costi di produzione che avrebbe apportato, probabilmente, una crescita societaria, sia in termini di fatturato, sia in termini di progettazione e produzione di automobili all’avanguardia, ampliando una gamma che avrebbe potuto conquistare in larga scala, un’ampia fetta di mercato mondiale. E certo, perchè che Renault sia un colosso è innegabile!

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La Renault è ai vertici dal punto di vista della potenzialità di produzione e sviluppo, per la sua storia e la capillarizzazione sul globo della quale gode, divenendo nel corso degli anni, anche marchio leader in moltissimi paesi oltre la Francia.  Ha acquistato stabilimenti in dismissione e marchi con difficoltà ad affermarsi sul mercato, come romena Dacia, che oggi è diventata una realtà blasonata, per via di un connubio vincente: qualità, prezzo, affidabilità, post vendita. Basti pensare che Renault oggi gode, su moltissimi modelli della gamma di tutte le stelle Euro NCAP, sinonimo di ricerca e sviluppo nei confronti della sicurezza.

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FCA del resto, ha avuto degli ottimi successi sul mercato, con l’arrivo di tutta la nuova gamma e le strategie azzeccate, anche se si porta dietro lo spettro della delocalizzazione e dei licenziamenti, ma questa è un’altra storia. Di certo i punti di forza da mettere in comune sarebbero stati tanti da entrambe le parti, ma la scelta, immaginiamo, non sia stata fatta in maniera irragionevole.

In conclusione

FCA dal canto suo avrà senz’altro ritenuto che le condizioni, a loro dire “politiche”, non erano favorevoli per una crescita.

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Sorge spontaneo il pensiero che i più nazionalisti, in Italia ed immaginiamo anche in Francia, abbiano tirato un sospiro di sollievo. Gli italiani ormai sono abituati, per via del coinvolgimento di Chrysler nel gruppo FIAT che ha cambiato quasi in maniera sostanziale le sorti ma soprattutto lo stile dello storico marchio italiano, riducendo notevolmente la gamma, rispetto agli anni passati, e puntando verso lo stile di tendenza, “sfornando” modelli atti a conquistare per stile e design.

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In buona sostanza, crediamo che in moltissimi si aspettino ancor oggi, la salvaguardia di questo brand italiano che ad oggi vive l’evoluzione che ha avuto negli ultimi anni, per via di scelte dettate dagli andamenti di mercato. Meno male che è andata così, immaginando a come sarebbe potuta essere la “Duna” o la “Ritmo” del futuro…meglio non immaginarlo!

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