Hamilton e le frecce d’argento sono inarrestabili, mentre la Red Bull è una bella sorpresa. Delude la rossa, notte fonda per Haas e Williams

La prima metà della stagione 2019 è andata in archivio. Sembra davvero ieri quando le monoposto sono state svelate e l’attesa per Melbourne era alle stelle, mentre ora si iniziano a tirare le somme di questo campionato che appare chiaramente scritto. La Mercedes e Lewis Hamilton hanno messo le mani sui titoli sin dalle prime gare, con il buon inizio di Valtteri Bottas che aveva illuso su una possibile lotta in famiglia, sfumata da Barcellona in poi. Il campione del mondo si è portato a casa otto vittorie su dodici appuntamenti, un ruolino di marcia che lo ha mandato in vacanza con 250 punti contro i 188 del compagno di squadra, ben 62 lunghezze di differenza.

Il primo pilota in classifica a non essere al volante di una freccia d’argento è Max Verstappen, che al volante della Red Bull targata Honda è la grande sorpresa di questa annata.

L’olandese ha spezzato l’egemonia Mercedes riportando al successo il motorista giapponese in Austria, per poi ripetersi in Germania due settimane fa. Senza l’astuta tattica del muretto del team di Brackley, Verstappen avrebbe vinto anche in Ungheria, pista che gli ha regalato la prima pole in carriera. Se il lavoro della Mercedes è stato eccellente e stiamo parlando di una delle vetture più forti della storia come la W10, vanno fatti i complimenti anche ad Adrian Newey ed il suo staff, visto che la Red Bull è cresciuta tantissimo nelle ultime gare.

Ad inizio stagione c’erano molti dubbi sull’accoppiata con la Honda, ma grazie anche al fenomenale Max il team è nettamente la seconda forza del mondiale.

Poco da dire su Pierre Gasly, forse la più grande delusione sino ad ora. Il francese non è andato oltre un quarto posto a Silverstone come miglior risultato, prendendosi un giro dal compagno sia in Austria che in Ungheria. Il rendimento del transalpino è a dir poco imbarazzante, questo il motivo principale del fatto che la Red Bull sia ancora al terzo posto nel mondiale costruttori.

Davanti ai bibitari c’è la Ferrari. Il Cavallino partiva in questo 2019 addirittura con i favori del pronostico, dopo che nei test invernali la vettura appariva perfetta come descritta dalle parole dei piloti.

Poi è arrivato il via del campionato, che ha di fatto azzerato le speranze dei tifosi e della Scuderia. Al primo appuntamento Sebastian Vettel e Charles Leclerc si sono visti rifilare un minuto dal vincitore. Una nuovo illusione in Bahrain, dove le rosse hanno monopolizzato la prima fila con il monegasco dominante in gara. L’affidabilità ha in seguito consegnato la doppietta alla Mercedes che ne ha poi piazzate altre tre di fila.

Tante le occasioni sprecate dal Cavallino, come quella a Baku con Leclerc a muro in qualifica, la beffa del Canada per Vettel che è stato penalizzato ingiustamente ed ha perso la gara nonostante avesse tagliato il traguardo da vincitore dopo aver staccato la pole. Un’altra partenza al palo è arrivata in Austria, ma lì ci ha pensato Verstappen a sverniciare Charles con tanto di ruotata ad una manciata di chilometri dal termine. Ancora il dramma affidabilità in qualifica ad Hockenheim, capace di far fuori due monoposto in qualifica. Per poi arrivare al quasi doppiaggio di Budapest, insomma una stagione ricca di brutte figure e delusioni, tra rotture ed errori di muretto e piloti. I prossimi due appuntamenti rappresentano le ultime speranze di vittoria, con piste come Spa e Monza dove conta tantissimo la potenza e l’efficienza. Un successo salverebbe il bilancio, ma non certo la faccia di chi ha lavorato a questo progetto e probabilmente dovrà rispondere dei troppi errori commessi.

Alle spalle dei top team, spunta una splendida McLaren come quarta forza. Proprio nell’ultimo appuntamento, il team di Woking ha ottenuto un grande quinto posto con Carlos Sainz, staccato ora di soli 5 punti da Gasly in classifica.

La crescita del team britannico è stata eccezionale, con la scoperta di un gran talento come Lando Norris che amplifica il gran lavoro fatto dal nuovo team principal Andreas Seidl e dai suoi uomini. Le grandi delusioni sono la Haas e la Williams: se per Russell e Kubica ci si attendeva una stagione da incubo sin da subito, per la squadra statunitense il 2019 è stata una doccia fredda. Dal quinto posto dell’anno passato si è scesi al penultimo, con Kevin Magnussen che era partito fortissimo in Australia chiudendo sesto. Successivamente il vuoto, la macchina è sprofondata nelle retrovie con gli aggiornamenti che non funzionavano. I piloti spesso ci hanno messo del loro come nel contatto a Silverstone, e la coppia potrebbe non essere confermata nel futuro.

Foto Cover Federico Basile
Articolo di Giovanni Messi

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