Il team principal di F1 Mercedes tesse le lodi dei motori ibridi, che la Formula 1 non sarebbe riuscita a valorizzare adeguatamente in termini di attrattività per il pubblico

 

“Eh, ma il suono dei V10…” dicono i nostalgici. “Vuoi mettere l’efficienza dei V6 turbo ibridi?” rispondono i più progressisti. Nell’eterno diverbio tra la spettacolarità dei motori di un tempo e l’inarrivabile tecnologia delle attuali Power Unit ora si esprime anche una delle voci più influenti del circus. Toto Wolff, team principal Mercedes, scuderia che domina l’era ibrida dal primo giorno, non ha dubbi: le Power Unit odierne sono ineguagliabili, ma è mancata un’adeguata opera di “commercializzazione” per far capire al pubblico il grande valore tecnologico e ambientale di questi concentrati di potenza.

“Credo che non ci sia stata un’adeguata narrazione dell’ibrido” ha dichiarato l’austriaco a Motorsport.com. “Con il 50% di efficienza termica, la complessità delle tecnologie impiegate in queste macchine con i sistemi di recupero dell’energia cinetica e dei gas di scarico, le batterie utilizzate e la tecnologia al loro interno, credo che siano una bella vetrina per la tecnologia ibrida.”

Ferrari Mercedes

Che dire allora delle nuove generazioni di motori che entreranno in vigore nel 2026? Le scuderie si sono lamentate quasi all’unanimità dei costi abnormi delle attuali Power Unit, che di fatto impediscono a nuovi costruttori di poter entrare a far parte del mondo della Formula 1 e a quelli attuali di rientrare totalmente negli investimenti. In questo senso, l’addio di Honda sarebbe un brutto segnale perché indicherebbe la mancanza di attrattività dello sport anche per i grandi costruttori, che preferiscono investire somme così ingenti in altri progetti, magari anche più improntati all’eco-sostenibilità, come appunto nel caso del costruttore giapponese.

Sostiene Wolff: “La prossima generazione di Power Unit, quando entrerà in vigore, sarà ancora più orientata alla sostenibilità del recupero energetico e dei sistemi di propulsione. Sappiamo che bisognerà riconsiderare i costi, non vogliamo che l’approccio sia esclusivamente ingegneristico, come lo è ora. Piuttosto, dovremo impegnarci affinché i motori siano innovativi, sostenibili, potenti, ad alta efficienza energetica e dai costi non spropositati”.

Una bella sfida si prospetta per la Formula 1, da cui però dipenderà il futuro stesso dello sport che, se trascurato dai grandi costruttori, potrebbe ritrovarsi a perdere sempre di più il suo primato sportivo e tecnologico in ambito motorsport.

A proposito dell'autore

Laureato in Traduzione Specialistica, sono appassionato di Formula 1 e di tutto il mondo che le gravita intorno, soprattutto mi affascina l'aspetto umano di una competizione che porta l'uomo e la macchina agli estremi più assoluti delle loro possibilità.

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