Si torna in pista gia’ questa settimana in Spagna, Pirelli spiega la scelta delle mescole piu’ dure della gamma di gomme Pirelli  F1 2020

Mario Isola

Mario Isola spiega la scelta Pirelli

“Con Barcellona si conclude la seconda tripletta consecutiva di gara, in una stagione finora molto intensa. I piloti scenderanno in pista al Circuit de Catalunya per la terza volta quest’anno, dopo le due sessioni di test pre-stagione, ma con condizioni meteo molto diverse e monoposto più evolute da allora. Le temperature particolarmente elevate aumenteranno il degrado termico su un tracciato impegnativo per i pneumatici, quindi sarà particolarmente cruciale la gestione delle gomme e controllarne il surriscaldamento che può influire sulla trazione. Le prove libere saranno cruciali per capire il comportamento dei pneumatici in queste condizioni assai sfidanti. Come confermato dalle ultime due gare a Silverstone, le monoposto attuali sono le più prestazionali mai viste nella storia della Formula 1: se a questo fattore si aggiunge il fatto che a Barcellona non si è mai corso in agosto, dobbiamo aspettarci il Gran Premio di Spagna più impegnativo di sempre per quanto riguarda i pneumatici”

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Perche’ Pirelli ha scelto queste gomme ?

  • Per la prima volta, il Gran Premio di Spagna si corre a metà agosto al Circuit de Catalunya, su un tracciato particolarmente conosciuto da Team e piloti. Per la sesta gara del 2020 sono state nominate le tre mescole più dure della gamma: C1, C2 e C3 quali P Zero White hard, P Zero Yellow medium e P Zero Red soft.
  • Nonostante la gara si disputi in piena estate, la nomination è esattamente la stessa del 2019: questo perché il circuito del Montmeló rappresenta una grande sfida per i pneumatici, con carichi impressionanti su alcune curve come la 3.

 

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Il circuito di Barcellona

  • Anche se tutti i Team hanno girato a Barcellona nei test pre-stagione, questo fine settimana la differenza di temperature ambiente e asfalto sarà importante.
  • Il tracciato è stato riasfaltato due anni fa: da allora si è evoluto molto, portando l’asfalto ad avere caratteristiche simili a quello precedente.
  • Nel 2019, la strategia scelta da tutti i piloti (tranne uno) è stata quella a due soste, in una gara condizionata da un lungo periodo di safety car fino al traguardo. Quattro diverse tattiche tra i primi cinque piloti, in una gara disputata a metà maggio con oltre 40° asfalto.

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