Dopo una Estenuante gara sul circuito di Jeddah, i due contendenti, Verstappen ed Hamilton si apprestano per la sfida finale. Come non succedeva da 47 anni.

Correva l’anno 1974 quando Clay Regazzoni ed Emerson Fittipaldi giungevano all’ultima gara del mondiale, negli Stati Uniti, sul circuito di “Watkins Glen” e a spuntarla alla fine fu il brasiliano Fittipaldi su McLaren M23.

Ad Abu Dhabi, dopo 21 gare, siamo punto a capo. 369,5 punti a testa eppure parità non è. Max possiede un vantaggio di numero di vittorie tale per cui se il punteggio rimanesse tale sarebbe lui il campione del mondo.

Chi si merita il titolo tanto ambito?

Lewis Hamilton e Max Verstappen , entrambi hanno validi motivi per desiderarlo, eppure il cambio di era è già cominciato. Non è di punti che si dovrebbe parlare ma di stoffa dimostrata. Lewis molto posato, maturo, con lucidità da far invidia a chiunque. Max grezzo, irruento, capace di entrare in auto lasciando l’aspetto relazionale seduto al muretto, tenuto fermo da Horner.

Quando è in pista e vuole un sorpasso, l’olandese non guarda in faccia a nessuno, non calcola il rischio (vedi monza) non ha interesse di essere ben voluto, forse nemmeno corretto tanto sa che la direzione gara fa acqua da tutte le parti.

Si perché comunque vada, sportellate a parte, merito a parte, nessuno vincerà questo mondiale. Ma qualcuno lo perderà, anzi lo ha già perso. La Fia. Imbarazzante nelle decisioni, nelle sue interpretazioni e contrattazioni.

Vada come vada, non è più tempo di pronostici e calcoli, l’unica cosa importante ormai è arrivare davanti all’altro, di quanto? Di cortomuso.

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