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Formula 1- McLaren: appello dopo i problemi delle gomme in Qatar

Il Team Principal McLaren, Andrea Stella, ha richiesto un miglioramento nelle comunicazioni tra team, FIA e F1 a seguito dei problemi delle gomme riscontrato in Qatar.

Le squadre e i piloti sono stati informati tardivamente riguardo alle misure di sicurezza per il weekend. Queste misure sono state rese necessarie dopo che gli ingegneri Pirelli avevano scoperto delle “microscopiche” incisioni che si formavano sulle gomme quando venivano sottoposte a sollecitazioni elevate.

Alcuni piloti, tra cui Yuki Tsunoda che le aveva descritte come un “distruttore del fondo“, avevano già fatto notare l’aggressività delle difficoltà.

Dopo le scoperte, la FIA ha introdotto delle limitazioni sulle gomme, obbligando i piloti a fare un massimo di 18 giri per gomma. Oltre a ciò è stata aggiunta una sessione aggiuntiva di 10 minuti per familiarizzare con le modifiche prima della Sprint Shootout.

Il pilota Mercedes, George Russel, ha affermato di essere stato informato delle modifiche tramite Whatsapp, e di non averle ritenute necessarie per la gara. Russell ha anche chiesto una revisione per quanto riguarda la comunicazione tra FIA, F1 e i piloti.

Andrea Stella: la chiave è tenere gli stakeholder nel giro

Anche il Team Principal Mclaren, Andrea Stella, si è espresso riguardo questo argomento: “Certo, ci sono opportunità di miglioramento quando hai vari portatori di interesse [responsabili]”.

“Ti trovi di fronte a una situazione che sono sicuro deve essere stata un po’ d’emergenza dopo aver trovato delle prove, quindi l’escalation viene affrontata a livello tecnico, poi a livello sportivo da parte di Pirelli e della FIA. Sono sicuro che devono aver sentito la necessità di affrontare la questione in modo urgente. Ma al tempo stesso, è molto importante che si tenga informati tutti i principali portatori di interesse e si permetta loro di contribuire“.

“Penso che sia un’opportunità per rivedere le linee di comunicazione. Sono certo che tutti stiano facendo del loro meglio, non c’è dubbio da questo punto di vista. Ma noi, come principali portatori di interesse, dobbiamo tenere presente che tutti devono essere informati e devono essere in grado di contribuire, specialmente i piloti che alla fine si mettono in macchina”.

“[I piloti] Sanno esattamente cosa succede in pista, sanno come sfruttare le difficoltà e quindi permettere la modifica della pista. Quindi è un punto di apprendimento per le istituzioni e le persone coinvolte”.

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