L’ingegnere è stato a capo della squadra test della Ferrari e ci ha raccontato qualche aneddoto del passato ed il suo punto di vista sul presente.

Luigi Mazzola è stato parte integrante della Scuderia Ferrari tra gli anni novanta ed il primo decennio degli anni duemila. Nato a Ferrara, l’ingegnere è stato capo della squadra test del Cavallino, dando vita alla straordinarie cavalcate di Michael Schumacher dopo stagioni molto difficili passate ad inseguire gli avversari. Attualmente vive in Svizzera ed ha totalmente cambiato la propria professione, visto che si occupa di performance coaching. Mazzola si è raccontato a News F1 in un’intervista esclusiva, partendo dal proprio passato per poi trattare del presente dello sport motoristico più seguito al mondo.

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Ingegner Mazzola, lei è stato a lungo tempo in Ferrari ed ha partecipato ad un’epoca ricca di trionfi ed imprese storiche. Può raccontarci il ricordo più bello che ha della sua esperienza a Maranello?

‘’Il momento più bello è chiaramente quello in cui ho cominciato, ovvero il 1990. Ero ingegnere di Prost ed alla mia prima stagione in pista ero al fianco di un campione, ma avevo solo 28 anni quindi senza dubbio le emozioni erano fortissime. La stagione è stata fantastica ed abbiamo sfiorato subito di vincere il mondiale. Lo abbiamo perso davvero per un soffio’’.

Proiettandoci sul presente, le chiedo un suo parere sulle prestazioni attuali con l’introduzione delle power unit. Si aspettava un cambiamento così importante da quando lei ha lasciato la Formula 1?

’Nella Formula 1 le evoluzioni sono sempre esistite. Se per esempio mettessimo le gomme di oggi sulle monoposto 2004 non ho dubbi che quelle vetture andrebbero diversi secondi più forte rispetto a quanto facevano all’epoca. In quegli anni c’era moltissima potenza ed anche tanta aerodinamica, dunque dal punto di vista tecnologico c’era già tanta evoluzione e prestazioni elevate. Nel 1994 arrivò il controllo automatico con il pilota che non doveva ne scalare ne inserire le marce in alto. Si è in seguito arrivati al traction control ad altre novità importanti. L’ibrido è un cambiamento ancor maggiore con l’introduzione del motore elettrico. Questa categoria è cambiata ma sempre dando più importanza alla macchina ed alla tecnologia. Su questo devo dire che non sono d’accordo, io penso che tutto ciò debba essere di supporto al pilota. Vorrei vedere l’uomo fare la differenza in questo sport’’.

Vi aspettiamo Giovedi’ con la seconda parte della nostra esclusiva, dove tratteremo temi interessanti quali gli sviluppi futuri della Formula 1 ed il pensiero dell’ingegner Mazzola riguardo a quanto accadrà nei prossimi anni.

 

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