I team di Formula 1 hanno sfruttato questi primi tre giorni di test per confrontare i comportamenti delle nuove vetture con i dati della galleria del vento e del CFD.

Dopo mesi di progettazione, studi alla galleria del vento e calcoli al CDF abbiamo finalmente visto qualche immagine delle nuove monoposto di Formula 1 da poco presentate durante la tre giorni sul circuito di Barcellona. I test, da poco conclusi, hanno avuto un’importanza ancora più fondamentale rispetto agli altri anni a seguito della rivoluzione tecnica, voluta dalla FIA, per le vetture 2022. Le maggiori novità presenti sul nuovo regolamento hanno riguardato l’aerodinamica con l’eliminazione di gran parte delle componenti aerodinamiche fonti di turbolenze, cercando di generare carico dal fondo vettura in percentuale maggiore rispetto al passato. Ed ecco che abbiamo visto l’uso, in gran quantità, del flow viz per il controllo sui vari componenti e dei “rastrelli” per analizzare i flussi esterni.

Durante la terza e ultima giornata di test la pista è stata bagnata artificialmente sotto il volere di Pirelli per alcune ore e abbiamo potuto fare qualche considerazione guardando le nuvole di vapore acqueo sollevato dalle monoposto. Nell’ottica di ridurre i vortici, per agevolare l’effetto scia, la FIA ha inserito alcune standardizzazioni. Una di queste riguarda le ali sopra gli pneumatici anteriori: “Fintanto che permane l’ala non vediamo alcun tipo di sollevamento di flusso; questo elemento va a togliere qualsiasi tipo di vortice raffinando l’aerodinamica nella parte centrale della vettura che andrà incontro, successivamente, alle prese d’aria e al fondo piatto” l’analisi dell’ingegnere aerospaziale Alberto Aimar durante la puntata di Formula One Garage. Subito dopo questa appendice si generano vortici ben visibili: “Dalla punta di questi raddrizzatori di flusso che avvolgono la ruota anteriore partono una serie di distorsioni che andranno ad interessare quella posteriore” continua la valutazione di Alberto.

La nuvola d’acqua non consente di apprezzare tantissimi altri particolari se non i vortici di estremità generati dal fondo: “Quella zona sembra essere particolarmente confusa nonostante tutto l’affinamento della vettura dettato dal cambio di regolamento. Nelle estremità i flussi nascono; puoi cercare di fermarli, di condurli ma non gli elimini. La nube che poi si propaga verso l’alto ci impedisce di vedere come il flusso aggira la pancia laterale per infilarsi sul diffusore”.

Guarda la puntata di Formula 1 Garage

Foto Cover Media Center Pirelli

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