Settimana scorsa è emersa la notizia che Haas ha presentato una Richiesta di Revisione alla FIA per rivedere varie violazioni di track limits ad Austin. Secondo la Scuderia, sono infatti molti i piloti che ne hanno tratto vantaggio, principalmente in Curva 6, non adeguatamente monitorata dalla direzione di gara.

Successivamente, anche altre squadre hanno sollevato delle domande dopo la visione dei filmati che rappresentavano Sergio Perez, Alex Albon, Logan Sargeant e Lance Stroll oltrepassare la linea bianca.

All’inizio, i commissari avevano deciso di non prendere ulteriori provvedimenti contro Albon. Riconoscendo però “indizi di possibili violazioni di track limits in Curva 6” ma senza sufficienti prove per sanzionarlo. Gli altri tre piloti, non erano invece stati indagati.

Haas ha dunque deciso di contestare questa decisione, avviando una Richiesta di Revisione. Questa richiesta si basa sulla parte interessata che fornisce nuove prove significative e rilevanti che non erano disponibili al momento.

Haas ha deciso di richiedere la Revisione poiché, nel caso di Sargeant, una penalità di cinque secondi avrebbe comportato la perdita del suo punto per il decimo. Facendo così, avrebbe dunque lasciato il posto al pilota Haas Nico Hulkenberg.

Dopo due udienze, mercoledì e giovedì, che hanno coinvolto i team manager rispettivi di Haas, RedBull, Williams e Aston Martin con anche la partecipazione di Ferrari e McLaren, la FIA ha deciso di respingere la richiesta della Haas.

Haas ha presentato filmati di Perez, Albon, Sargeant e Stroll che oltrepassavano e non di poco i limiti di pista in Curva 6 in diverse occasioni. A questi si aggiungono anche i filmati che seguivano Albon durante la curva.

Nonostante ciò, i commissari FIA presenti ad Austin, hanno dichiarato che quei video erano già disponibile al momento delle decisioni iniziali. Decisioni che avevano assolto Albon e confermato il risultato della gara.

La Federazione ha quindi respinto la richiesta di Haas, chiudendo definitivamente la questione.

I commissari hanno concordato che le prove contro Albon erano significative. Sempre loro, hanno però respinto le prove contro gli altri tre piloti giudicate non rilevanti e vecchie.

Hanno ribadito che le immagini erano disponibili per loro. Nonostante ciò, non sono considerate prove sufficienti a causa della mancanza di filmati fissi delle telecamere di sorveglianza.

Di conseguenza, i commissari non hanno potuto sanzionare Albon o gli altri piloti per presunte violazioni alla curva 6, ma hanno sottolineato l’importanza di trovare soluzioni migliori per i track limits in futuro, un processo che è già in corso.

I risultati dell’udienza

“[I commissari] ritengono che la loro incapacità di far rispettare adeguatamente lo standard attuale per i limiti di pista per tutti i concorrenti sia completamente insoddisfacente e raccomandano vivamente a tutti coloro interessati di adottare rapidamente una soluzione per prevenire ulteriori ripetizioni di questo diffuso problema” ha dichiarato l’udienza. “Se il problema verrà affrontato adeguatamente attraverso migliori soluzioni tecnologiche, modifiche al tracciato, una combinazione di entrambe o un diverso regolamento e standard di applicazione, i commissari lasciano a coloro meglio posizionati per fare tali valutazioni”.

I problemi legati ai track limits tormentato il mondo della Formula 1 da molto tempo, ma più specialmente dagli ultimi anni. Il Gran Premio d’Austria di quest’anno è stato il punto più basso legato a questo problema. In quel weekend commissari avevano il compito, pressoché impossibile di esaminare oltre 1200 possibili violazioni. Il risultato finale è arrivato circa cinque ore dopo la bandiera a scacchi.

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