Altro che grip meccanico: alla Ferrari F1 manca carico!” – L’analisi di Luigi Mazzola sulla crisi della SF-25
“Ma quale grip meccanico! Alla Ferrari manca carico!”.
Con questa dichiarazione decisa, Luigi Mazzola – ingegnere con una lunga e vincente esperienza in Ferrari ai tempi di Michael Schumacher – ha messo il dito nella piaga durante una chiacchierata serale con noi. Secondo lui, il vero nodo della crisi tecnica della SF-25 è la cronica mancanza di carico aerodinamico, in particolare nei tratti lenti e guidati dei circuiti.
Il weekend di Miami ha reso evidente una realtà scomoda per i tifosi del Cavallino Rampante: la monoposto di Maranello non riesce a competere nelle curve a medio-bassa velocità. E non è una questione di sospensioni push-rod o pull-rod, né tantomeno delle recenti voci sulla modifica della sospensione posteriore. “Il problema è semplice – spiega Mazzola – la macchina non genera abbastanza carico”.
A Miami, la McLaren ha dimostrato quanto sia fondamentale l’efficienza aerodinamica in Formula 1. Mentre la monoposto di Woking affrontava i settori più tecnici con disinvoltura, la SF-25 sembrava arrancare, incapace di esprimere la giusta aderenza. “Il grip meccanico – continua Mazzola – ha oggi un ruolo molto secondario. In una F1 in cui power unit e pneumatici sono ormai simili per tutti, la vera differenza la fa il carico aerodinamico e la sua efficienza”.
Non è un tema nuovo: già Alain Prost, “il Professore”, sottolineava quanto fosse cruciale il carico nelle curve lente, e Mazzola ribadisce quanto questa lezione sembri oggi dimenticata a Maranello.
Una riflessione tecnica emerge anche da quanto accaduto in Australia. Dopo le qualifiche del primo GP stagionale, Charles Leclerc dichiarava: “Sapevamo che avremmo perso performance in qualifica, dovevamo alzare la macchina”. Un dettaglio che potrebbe spiegare molto. Con le vetture a effetto suolo che generano circa il 70% del carico dal fondo, il rischio di abbassare troppo la vettura è quello di consumare eccessivamente il “plank”, con conseguente squalifica – come accaduto a Lewis Hamilton in Cina dopo la vittoria nella Sprint.
Per questo, secondo Mazzola, la Ferrari si ritrova costretta a girare con una monoposto più alta di quanto previsto dal progetto originale. Il risultato? Scarso carico, poco bilanciamento, e una macchina difficile da gestire sul giro secco.
A questo punto, la domanda è lecita: c’è una soluzione all’orizzonte? Mazzola non crede nell’arrivo miracoloso di una nuova sospensione. “Forse – ipotizza – si lavorerà su qualche modifica interna, come il terzo elemento della sospensione. Ma il problema di fondo resta: serve più carico”.
Intanto, da Frederic Vasseur continuano ad arrivare dichiarazioni criptiche ma lucide: “Prima degli aggiornamenti, serve scoprire il potenziale della vettura”. E forse, dopo l’analisi dell’ingegnere italiano, quelle parole suonano meno come retorica e più come una dolorosa verità.
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