Stefano Domenicali e il direttore di gara Masi tornano sulle scelte che hanno caratterizzato la domenica a Spa-Francorchamps. Nel 1983 Keke Rosberg vinse il GP di Monaco partendo quinto montando le gomme slick, su una pista sempre più asciutta, mentre tutti gli altri partirono con quelle da bagnato. Sotto l’acqua di Monza del 2008 il mondo dei motori vedeva nascere la stella di Sebastian Vettel, vincitore con la Toro Rosso. Nel 1996 Michael Schumacher colse la prima vittoria con il cavallino sotto il diluvio del GP di Spagna e come non ricordare il botto contro un Coulthard doppiato mentre il campione tedesco era ormai lanciato alla vittoria ma che terminò ai box su tre ruote e i meccanici a dividere i due piloti. E ancora Lewis Hamilton del GP di Silverstone del 2008 e Max Verstappen strepitoso nel GP del brasile del 2016.
Alcuni esempi di Gran Premi disputati in condizioni estreme che hanno reso alcuni campioni delle vere e proprie leggende. Gran premi che hanno incollato alla TV milioni di telespettatori.
Niente di tutto questo si è visto per il Gran Premio di Spa Francorchamps nel campionato di F1 del 2021. I pochi giri compiuti dietro alla safety car dopo 3 ore e 17 minuti per assegnare la metà dei punti non ha accontentato nessuno.
Il boss della Formula 1 Stefano Domenicali e il direttore di gara Michael Masi, intervistati a Sky UK hanno cercato subito di chiarire che le scelte effettuate sono state fatte con il desiderio di gareggiare e non per soddisfare i contratti commerciali:

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domenicali Formula 1

“Non disputare la gara non avrebbe avuto nessun impatto sull’accordo commerciale della F1 con Spa”, quanto affermato dal dirigente italiano. “Quando parliamo di corse c’è un processo da seguire e una chiara responsabilità. Queste cose non sono affatto collegate”.



Anche il direttore di gara Michael Masi ha affermato che non c’è stata nessuna influenza dal punto di vista commerciale con la dirigenza della Formula 1 o Liberty Media: “Parlo regolarmente con loro per tenerli aggiornati ma non c’è stata, assolutamente, nessuna influenza”.
Masi ha spiegato che si è tentato di partire con una gara combattuta in pista condividendo il tutto in tempo reale con i teams: ”Stavamo tutti aspettando una finestra che pensavamo fosse arrivata e che ci permettesse di gareggiare. Avete tutti visto come cambia rapidamente il tempo in questo luogo più di ogni altro posto, avendo visto a volte la pioggia da un lato e il sole dall’altro. Quindi abbiamo pensato di poter ottenere qualcosa. Ma poi il tempo è peggiorato così rapidamente che sfortunatamente non ci siamo riusciti”.



Domenicali conclude sostenendo le scelte di Masi: “Per la gente è un peccato, ma la decisione presa dal controllo di gara è assolutamente corretta”. “C’era l’intenzione di fare la gara con una finestra possibile di miglioramento meteo, ma con il passare del tempo era chiaro che non era possibile. Il messaggio che vorrei inviare ai fans è che purtroppo non controlliamo il tempo, la direzione gara ha cercato di fare il massimo ma dobbiamo considerare la sicurezza, un aspetto molto, molto importante. Il primo ad essere deluso sono io perché amo le corse, ma ci sono anche condizioni in cui non puoi farlo”.

Fra pochi giorni ci sarà subito Zandvoort e speriamo in un meteo favorevole per riconquistare i tifosi e dimenticarci al più presto di questo Gran Premio del Belgio.

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