Il passaggio di consegne da Bernie Ecclestone a Liberty Media ha favorito un approccio più social, ma come procede la Digital Transformation del Circus della Formula 1?

Nei giorni scorsi su NewsF1 abbiamo discusso di come l’era ibrida targata Mercedes abbia causato un allontanamento graduale dei fan. La disaffezione di un gran numero di appassionati della Formula 1 è stata determinata non tanto dalle vittorie schiaccianti del team teutonico, quanto da un sensibile distacco da una categoria che un tempo faceva sognare i ragazzi e che, oggi, appare noiosa agli occhi dei più giovani.

L’appello di Seb per un ritorno dei motori V12 basterebbe a dare una scossa all’ambiente?

I dati statistici parlano di una crisi profonda e di una certa difficoltà nel coinvolgere le nuove generazioni. Liberty Media ha puntato, sin da subito, sui canali social, ma l’interesse universale per la Formula 1 stenta ancora a decollare. Prendiamo in esame i numeri Instagram, dove il profilo ufficiale della F1 ha appena 8,1 milioni di followers nel mondo. Facendo un confronto con un club calcistico, il Real Madrid gode di un seguito di quasi 80 milioni ed il torneo UEFA Champions League ha 49 milioni di seguaci. L’NBA vanta 40 milioni di followers, nonostante la magia del basket americano sia limitata dal vivo ai palazzetti statunitensi, mentre il calendario della F1 è sempre più ricco di gare ed eventi in ogni angolo del pianeta.

Formula 1Che fine hanno fatto gli eroi della Formula 1?

I piloti di Formula 1 erano considerati i cavalieri del rischio, delle leggende che venivano idolatrate dagli adolescenti sin dai banchi di scuola. Oggi l’età media dell’appassionato di F1 è over 35, con solo un 14% nella fascia dai 16 ai 24 anni. La maggior parte dei fan incalliti ha ampiamente superato i quaranta con gli over 50, il 17% dell’audience, appassionati della categoria regina del motorsport. In sostanza nel 2019 sono più i cinquantenni che i giovani a non perdersi un GP di F1.
Così inevitabilmente si spiegano anche i numeri social dei piloti della F1. Se sommiamo i followers Instagram di Raikkonen, Norris e Giovinazzi insieme non raggiungono i 3 milioni di seguaci. Basti pensare che l’humor tutto italiano di Luciana Litizzetto colleziona 2,3 milioni di seguaci su Instagram. L’esempio più lampante della mancanza di appeal è rappresentato dall’uomo copertina dell’ultimo decennio della Formula 1: Lewis Hamilton.

Hamilton è veramente il re dei social?

Tra proclami ambientalisti, fashion show e super gala internazionali oggi Lewis Hamilton è diventato un personaggio che va oltre la figura del campione del mondo di F1. L’anglo-caraibico è un personaggio a tutto tondo, con una sua linea di abbigliamento e una presenza costante a svariati eventi internazionali. Un uomo di successo dentro e fuori la pista, con un passato sentimentale inoltre con la nota pop star Nicole Scherzinger. Su Twitter, Lewis, ha appena 5,5 mln di followers e su Instagram ne ha 13,2. Basti pensare che Kim Kardashian ha un seguito di quasi 150 milioni di followers. Senza creare parallelismi polemici sui personaggi, gli esempi sono solo una esemplificazione per comprendere che, nonostante i titoli mondiali e una vita al top, Lewis Hamilton ha uno stuolo di ammiratori inferiore alla fashion blogger Chiara Ferragni.

Lewis HamiltonQuale futuro per la Formula 1?

Nel mondo la F1 è seguita in più di 180 mercati differenti e trasmessa da 270 canali televisivi. In Italia l’emittente Sky trasmette in chiaro i GP e purtroppo il passaggio al satellitare ha limitato le chance in molte famiglie italiane di sintonizzarsi la domenica a ora di pranzo per lo spegnimento dei semafori. Le passioni vanno tramandate di generazione in generazione, occorre una strategia digital all’avanguardia, ma anche quel pizzico di tradizione che spostava l’interesse di padre in figlio, con quella digressione storica del nonno e il racconto di uno zio su Prost vs Senna. Il calo di ascolti, la mancanza di sponsor e le difficoltà nel trovare un equilibrio nella governance di questo sport sono il riflesso di un interesse generazionale che, in maggioranza, non sposa più i passatempi preferiti delle precedenti generazioni. Il 2021 potrebbe rappresentare l’anno della rinascita della F1 o, al contrario, del definitivo declino.

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