Daniel Ricciardo. Un nome che alla sua sola pronuncia qualche anno fa avrebbe suscitato eccitazione in qualsiasi appassionato di Formula 1. Un pilota capace di emozionare il pubblico con sorpassi incredibili, straordinarie vittorie e, soprattutto, la sua euforica e dirompente personalità.

Di quel Daniel Ricciardo, oggi, non è rimasto più nulla. Escluso qualche isolato exploit, vedasi Monza 2021, da quando Daniel ha lasciato la famiglia Red Bull non è più riuscito a manifestare la sua velocità. Certo, in Renault non ha fatto poi così tanto male, ma le aspettative quando nel 2018 firmò con la scuderia francese erano ben altre. Qualche podio, qualche buon piazzamento. Troppo poco per un pilota capace di collezionare otto vittorie con una Red Bull tutt’altro che dominante, lontana parente da quella che oggi consente a Verstappen di essere in lotta per il suo secondo titolo iridato.
Proprio l’olandese è stato uno degli spartiacque nella carriera di Ricciardo. Arrivato alla Red Bull per affiancare lo stesso Ricciardo nel 2016, Verstappen si è da subito distinto come uno dei cavalli di razza della nuova generazione di piloti F1, conquistando tutta la stima di Chris Horner e Helmut Marko, il primo a credere in lui.

E così Ricciardo, che nell’immediata epoca post-Vettel fu il pilota di riferimento per Red Bull, venne pian piano accantonato per far spazio al bambino prodigio olandese, sempre più catalizzatore delle attenzioni del team austriaco. Nel 2018 Daniel lascia dunque la Red Bull per approdare prima in Renault, con la quale passa due opachi anni sempre in lotta per entrare in Q3, e poi in McLaren. Ed è proprio l’esperienza con il team inglese a segnare il probabile definitivo tramonto di Ricciardo. Approdato come primo pilota e punto di riferimento per la squadra, Daniel viene da subito bastonato da Lando Norris, riuscendo sì a conquistare la vittoria nel Gran Premio d’Italia 2021, ma collezionando anche una serie di distacchi abissali dal suo giovanissimo compagno di squadra.

Dopo l’ultimo deludente Gran Premio di Ricciardo a Monaco (pista sulla quale negli anni scorsi ha sempre saputo emozionare gli appassionati), lo stesso Zak Brown, CEO di McLaren, si è espresso sulle prestazioni del pilota australiano:


“Ovviamente vorremmo vedere Daniel molto più vicino a Lando a battagliare, ma non è ancora a suo agio con la macchina. Stiamo provando a fare tutto il possibile. Ma ancora una volta è stato un weekend deludente. A parte Monza e qualche altra gara, non ha soddisfatto le aspettative”.

Intervistato al termine del Gran Premio di Montecarlo, anche Ricciardo ha avuto modo di dire la sua sul suo stato di forma e sulle parole proferite da Brown:
“Beh, ha ragione. Non la prendo sul personale, sono robusto. Nessuno è più severo con me di me stesso, so bene che non voglio correre per arrivare dodicesimo. Credo ancora di poter fare parte del gruppo di testa. Il mio contratto? Beh, scade nel 2023, diciamo così…”. Parole tutt’altro che rassicuranti per i fan dell’australiano…
Le possibilità di continuare a correre in Formula 1 per Ricciardo si fanno sempre più sottili. Con un contratto oneroso come il suo e le prestazioni che stentano ad arrivare, la stessa McLaren sembra fortemente orientata ad interrompere in anticipo il suo rapporto col pilota australiano. Un altro australiano, Oscar Piastri, già campione in Formula 2 e Formula 3, sembra essere l’indiziato principale per divenire il prossimo compagno di Lando Norris. Il talentuosissimo Piastri, pilota di proprietà della Renault, quest’anno non ha avuto la possibilità di correre in F1 a causa della presenza di Ocon e Alonso, e cresce l’attesa per vedere cosa il giovane australiano sia effettivamente in grado di fare.
Le carte da giocare sono ormai poche, e a Ricciardo serve un autentico miracolo per poter ancora sognare un futuro nella classe regina.

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