F1 News – Le “Papaya rules” si sono rivelate un boomerang, almeno dal punto di vista mediatico. Le regole di comportamento in pista tra Lando Norris e Oscar Piastri, di cui aveva parlato Andrea Stella durante le qualifiche di Monza, dopo che i suoi piloti avevano conquistato la prima fila, sono crollate pochi metri dopo l’inizio del GP d’Italia.
Lo derisione dei rivali era quasi inevitabile, con Christian Horner che alla fine della gara ha detto: “Non so cosa siano queste Papaya rules, ma so che ci hanno favorito“.
Regole o no, dopo una decina di giorni di riflessione, il team principal della McLaren arriva a Baku consapevole di dover dare ordini chiari per sfruttare al meglio anche la domenica il grande potenziale della MCL38.
“Le “Papaya rules” riguardano l’obbligo per i nostri piloti di correre senza rischi e con rispetto reciproco, evitando contatti tra le nostre auto” – ha spiegato Stella in un’intervista a BBC Sport.
“È un promemoria veloce per ricordare loro di non esagerare quando si sfidano tra loro.
In sintesi, siamo determinati a vincere, ma vogliamo farlo nel modo giusto. Da ora daremo più supporto a Lando, ma senza compromettere troppo i nostri principi. Questi principi affermano che l’interesse del team viene prima di tutto.
La sportività è fondamentale per noi e vogliamo essere giusti con entrambi i piloti”
Correttezza verso i piloti, sì, ma serve anche più pragmatismo dopo quanto accaduto alla partenza del GP di Monza, dove il sorpasso di Piastri alla variante della Roggia ha fatto perdere a Norris il secondo posto, favorendo Leclerc: “Non vogliamo più vedere situazioni in cui entriamo in curva in prima e seconda posizione e ne usciamo primi e terzi. Questo è stato un danno per la squadra e dobbiamo evitare che si ripeta. È stato il nostro approccio alla gara che ha permesso che accadesse”.
“Dopo Monza ci siamo posti tre obiettivi. Primo, dobbiamo evitare che ciò che accade in pista tra i piloti danneggi la squadra. Secondo, entrambi devono lavorare per aiutare a vincere i due campionati. Infine, non vogliamo vincere in modo irresponsabile. Andiamo a Baku con questi principi e valuteremo dopo la gara se sarà necessario cambiare ulteriormente l’approccio.”