Nonostante l’apertura della FIA, i team di F1 sembrano voler evitare ulteriori controversie in questo finale di stagione.
Lo screzio di Interlagos tra Max Verstappen e Sergio Pérez sembra ormai una faccenda del passato, ma il caso della qualifica del GP di Monaco continua ad incuriosire gli appassionati di F1. Secondo la stampa olandese, infatti, il bicampione del mondo non avrebbe lasciato passare il compagno di squadra dopo aver scoperto che il messicano si sarebbe stampato di proposito contro le barriere al Portier per impedire agli altri piloti di completare il tentativo finale nel Q3. Dopo le analisi degli ultimi giorni, l’incidente risulta effettivamente sospetto, e né la Red Bull né i due piloti hanno confermato o smentito queste voci. In molti hanno dunque richiesto a gran voce un’indagine della FIA, che attraverso le parole del Presidente Mohammed ben Sulayem si è detta aperta ad aprire il caso se si presenterà una richiesta formale.
“Nessuno ci ha chiesto di investigare…” – ha dichiarato l’emiratino, citato da Autosport – “…ma se servirà saremo ben felici di farlo. Voglio sottolineare che non ho paura di condurre un’indagine se c’è un problema e non mi nasconderò. Interverrò in prima persona per domandare se ci sono dei problemi nella FIA: senza questo approccio è impossibile migliorare ed evolversi”.
L’apertura della Federazione non ha tuttavia suscitato reazioni da parte dei rivali della Red Bull, che nella Conferenza Stampa dei Team Principal ad Abu Dhabi hanno usato toni concilianti sulla questione dell’incidente. Queste le parole di Mattia Binotto: “Da esterni, per noi è molto difficile valutare ciò che è accaduto a Monaco. Non credo che possiamo giudicare e non è il nostro lavoro: sta alla FIA, che ha tutti i dati. Sono piuttosto sicuro che li abbiano analizzati in quel momento, quindi dobbiamo andare avanti. […] Forse dovremmo discutere su cosa fare in queste situazioni, ma per ora non abbiamo una risposta chiara. Ne abbiamo parlato ieri alla F1 Commission, dove Zak Brown ha proposto di eliminare i tempi di chi causa una bandiera rossa. […] Non credo che ci sia bisogno di rivalutare oggi l’incidente di Monaco”.
Le parole del Team Principal della Ferrari sono state sostanzialmente riprese anche da Toto Wolff: “Concordo con la proposta di Zak. Se non mi sbaglio, credo che anche in Formula E venga cancellato il giro più veloce del pilota che causa una bandiera rossa, quindi possiamo implementare questo sistema. Per quanto riguarda l’incidente di Monaco, noi non abbiamo i dati ed è una pista pessima per raccogliere informazioni col GPS. Inoltre, conosco Sergio da molto tempo. Davvero un pilota metterebbe a muro la sua macchina e rischierebbe di danneggiare il cambio in quel modo? Un incidente del genere potrebbe costargli una partenza dal fondo. Secondo me, se un pilota vuole fermarsi in pista può farlo in altri modi. Poi, come hanno già detto Mattia e Zak, nelle ultime settimane quel team è già stato protagonista di troppi polveroni a livello mediatico. Credo che non si senta il bisogno di crearne un altro”.