La stagione 2022 di Formula 1 sta per raggiungere la pausa estiva che sancisce una buona fetta di mondiale. La Ferrari e Charles Leclerc sono partiti bene in Bahrain, ma tra problemi di affidabilità ed errori strategici, adesso è la Red Bull a comandare entrambe le classifiche.

Il pilota della rossa si è raccontato in un’intervista al quotidiano britannico Daily Mail parlando non solo del mondiale, ma anche del 17 luglio scorso e della sua tragica importanza. Nel 2015, infatti, se ne andava Jules Bianchi, il pilota della Marussia rimasto coinvolto in un incidente nel GP del Giappone di alcuni mesi prima. Il francese era non solo il mentore di Leclerc, ma anche suo grandissimo amico. Nel 2017 il monegasco perde prima papà Hervè e due anni più tardi l’altro amico Anthoine Hubert.

Il connubio tra il motorsport e perdite importanti come queste, hanno segnato la carriera di Leclerc sin dal suo primo anno in Ferrari.

Leclerc riconosce il contrasto tra la passione per la F1 e i lutti sofferti proprio a causa del Motorsport: “Ero molto legato a Jules e ad Anthoine che conoscevo da quando eravamo piccoli. È molto difficile vedere morire persone care a causa dello sport che ami di più. Ma non penso di fermarmi”.

Nel 2017 quando guidò a Baku in F2 a pochi giorni di distanza dalla morte del padre disse: “Mi sono chiesto cosa avrebbe voluto che facessi in quel momento e la risposta era correre”.

Il presente vede il mondiale

Attualmente il fuoriclasse della Ferrari occupa la seconda posizione in campionato a 38 punti dal leader Max Verstappen. Charles però è fiducioso: “È una lunga stagione e credo che possiamo vincere il campionato. Questo è ciò che mi fa alzare la mattina. Arriveranno momenti migliori”.

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