È stato un sabato straordinario per Charles Leclerc, ancora una volta capace di piazzare la zampata decisiva nel momento più importante.
In quella che era stata indicata dagli addetti ai lavori come una pista favorevole alla RB18, presentarsi con tre decimi di vantaggio su Verstappen alla vigilia della gara è un bottino tutt’altro che irrilevante per il monegasco e la Ferrari. Unica nota stonata del weekend rosso resta Carlos Sainz, sfortunato durante tutto l’arco del Q3, prima con la bandiera rossa e poi con un problema nell’accensione del motore.
Le Red Bull di Max Verstappen e Sergio Perez concludono rispettivamente al secondo e al terzo posto, staccati di circa tre decimi dal poleman. Un risultato che sta parecchio stretto al team di Christian Horner, come dimostrato anche dalle dichiarazioni post-qualifica dei suoi piloti. Max è parso piuttosto deluso dalla mancanza di feeling con la sua monoposto, cosa che, a suo dire, gli ha impedito di riuscire a spingere al massimo.
In linea di massima, lo stesso è accaduto anche a Sergio Perez: al volante della Red Bull, il messicano è riuscito durante gran parte del weekend a stare persino davanti al suo capitano, cosa per altro accaduta anche in Arabia Saudita, dimostrando come con una vettura nuova per entrambi la differenza tra il Checo e il campione del mondo in carica sia di parecchio inferiore rispetto a quella vista lo scorso anno.
Inevitabile, dunque, che alla bandiera a scacchi la sensazione predominante nel box Red Bull fosse quella della delusione per la mancata Pole position. Sensazione ben presto spazzata via, però, dalla volontà del team austriaco di voltare immediatamente pagina e concentrarsi unicamente sulla gara, consapevoli del fatto che domani potranno contare su due vetture contro il solo Leclerc, abbandonato dalla deludente nona posizione di Sainz.
Lo spagnolo è stato tradito dalle bandiere rosse causate da Alonso (autore di un lungo culminato con l’impatto a muro a causa di un malfunzionamento idraulico) durante il suo primo giro lanciato in Q3. Analizzando i parziali del madrileno, è facile intuire come egli fosse perfettamente in linea con i tempi del suo compagno, quanto meno nel primo tentativo. Già, perché il secondo ed ultimo tentativo del monegasco è stato un autentico capolavoro: un insieme dei suoi tre migliori settori durante tutto l’arco del weekend, un 1.17.868 a soli trenta millesimi di distanza dal miglior tempo possibile (dato dall’insieme dei migliori settori di ogni pilota).
Il talento del Cavallino Leclerc è stato in grado di estrarre tutto il meglio dalla sua F1-75, sfruttando al massimo i due giri di preparazione per il tentativo conclusivo. Cosa che, purtroppo, non è riuscito a fare Carlos Sainz, costretto a rimanere ai box fino a circa tre minuti dalla bandiera a scacchi a causa di un problema nell’accensione della power unit, come ha spiegato lo stesso Carlos al temine della qualifica:
“Quando eravamo pronti ad uscire con l’ultimo treno di gomme il motore non si è avviato, e sono uscito dai box con tre minuti di ritardo, cosa che non mi ha permesso di completare i due giri ad andatura lenta per scaldare al meglio gli pneumatici. Ho fatto un solo giro di preparazione, ma le gomme erano molto fredde. Il giro è stato semplicemente uno schifo, non avevo nessun grip. Sicuramente ero in lotta per la pole, nella peggiore delle ipotesi sarei partito in prima fila e sarei poi stato in lotta per la vittoria”.
Nelle corde dello spagnolo e della sua F1-75 c’è sicuramente la possibilità di riprendersi in pista ciò che gli episodi gli hanno tolto in qualifica, provando una coraggiosa rimonta per riuscire a dare quanto meno una mano al suo compagno, capolista oggi e leader della classifica piloti.
Dal canto loro, le Red Bull potranno differenziare le strategie con i due piloti, dando il là ad un Gran Premio che si preannuncia ancora una volta entusiasmante.

DOPO GARA Video dopo la straordinaria vittoria di Leclerc


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