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F1 – L’astuzia di Aston Martin

F1 Aston Martin – Il Gran Premio di Austria 2023 sarà ricordato più che per il suo vincitore, forse ancora di più per tutte le infrazioni di pista che sono state rilevate e che hanno portato ad una classifica finale praticamente rivoluzionata in base alla cascata di penalità inflitte dopo l’esposizione della bandiera a scacchi. Il problema dei track limits sulla pista austriaca è sempre stato un evidente problema, tuttavia l’asfalto nelle curve “incriminate” era stato scelto al posto della ghiaia soprattutto per le categorie minori del Motomondiale (Moto2 e Moto3) visto che solitamente la lotta in quelle fasce di competizione è così serrata che lo stile di guida dei piloti risulta poi talmente feroce che se fosse stata scelta la ghiaia al chiudersi del primo giro di gara la metà della griglia si troverebbe arenata nella ghiaia.

Questo però è diventato un problema per la Formula 1, dove i piloti pur di spingere al massimo e portare la monoposto al limite a volte superano i limiti del tracciato costringendo così poi i commissari a penalizzarli alla quarta infrazione commessa. Questo ha portato ad un caos generale durante il Gran Premio, tra commentatori che non sapevano più come annunciare le penalità che piovevano come gocce d’acqua durante un temporale estivo e commissari che non avevano nemmeno il tempo di controllare in tempo reale tutte le infrazioni commesse, talmente erano tante queste ultime.

In un contesto del genere, l’astuzia di Aston Martin si è fatta sicuramente notare, al termine del Gran Premio, Andy Stevenson, del team Aston Martin, si è reso conto che a fine gara la classifica di arrivo provvisoria non corrispondeva a quella che lui si sarebbe aspettato considerato tutte le infrazioni che aveva segnato nel corso della gara. Il team verde scuro ha così deciso di presentare un ricorso in merito proprio alle penalità inflitte e quindi implicitamente anche all’ordine di arrivo della gara. Molti hanno fatto notare che questo si sarebbe potuto ritorcere contro i loro due stessi piloti, ma Stevenson era confidente: “Sapevamo abbastanza bene che i nostri piloti non avevano commesso più infrazioni di quante mostrate sullo schermo. Fernando è andato oltre i limiti del percorso una volta al primo giro, Lance tre volte in totale.” Questo è stato possibile grazie alla stabilità della monoposto ed anche ad una politica attuata da Aston Martin che ha esplicitamente chiesto ai propri piloti di evitare a qualsiasi costo di uscire dai limiti del tracciato, anche grazie all’esperienza maturata nel corso dello scorso anno sullo stesso tracciato.

IL risultato è stato che la FIA ha accolto il ricorso riconoscendo di non essere stata in grado di notare tutte le infrazioni in tempo reale, e infliggendo altre penalità a oltre 5 ore dal termine della gara, il che ha portato alla modifica dell’ordine di arrivo ufficiale. Questo dimostra come, in Formula 1 come nella vita, spesso sia un bene avere fiducia e affidarsi alle proprie capacità e non semplicemente avere cieca fiducia in una autorità esterna di controllo, tutti sbagliamo, a volte anche loro.

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