Il Gran Premio d’Austria ha mostrato chiaramente i valori in campo. La Mercedes W11 vestita di nero è di un’altra categoria.

Il Gran Premio d’Austria ha regalato numerosi colpi di scena, con un finale di gara al cardiopalma che ci ha ripagato dopo i tanti mesi di attesa. La doccia fredda per i sostenitori della Ferrari è stata la mancanza di competitività della SF1000, ma anche la consapevolezza che la Mercedes W11 dipinta di nero non ha rivali. Sin dalle prime prove libere, dominate da Lewis Hamilton e Valtteri Bottas, è apparso chiaro lo strapotere del team campione del mondo.

Le qualifiche del sabato hanno confermato questo aspetto, mentre, specialmente nella prima parte, la corsa è stata contraddistinta da uno strapotere netto del team di Brackley. I giri veloci siglati a ripetizione da Hamilton e Bottas hanno fatto comprendere l’amara verità alle squadre avversarie, impossibilitate ad avvicinarsi. In una fase di gara, le Mercedes W11 vestite di nero erano state colpite da alcuni allarmi nei sensori, a causa di vibrazioni sul cambio e dal surriscaldamento delle componenti. Questo ha portato i piloti ad alzare il piede, ma nonostante questo continuavano a guadagnare almeno mezzo secondo al giro sulla concorrenza.

L’unica pecca la si registra nella strategia. All’uscita della seconda safety car, i battistrada non sono stati richiamati ai box ed hanno proseguito con la gomma bianca, mentre tutti gli altri hanno optato per il secondo pit-stop. Questo ha permesso alla Red Bull targata Honda di Alexander Albon di sferrare l’attacco ad Hamilton, da cui si è originato il contatto e la successiva penalizzazione dell’iridato. La vittoria di Bottas non è mai stata in discussione, mentre per Lewis il quarto posto è un duro colpo da mandare giù. Le Mercedes meritavano senza dubbi la doppietta, ma la consapevolezza dei ”neri” è che il vantaggio sulla concorrenza sia davvero enorme e maggiore delle passate stagioni.

 

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