Netto testacoda di FIA e Liberty media che dovevano agire prima. Il GP in Australia di Formula 1 doveva essere cancellato già da tempo.

Un disastro annunciato quello avvenuto a Melbourne. Il GP di Australia previsto come primo appuntamento del mondiale di Formula 1 2020 non verrà mai disputato. La decisione è arrivata dopo la mezzanotte italiana, quando mancavano meno di due ore alla partenza delle prove libere con tutti i tifosi che avevano ormai raggiunto il circuito. Una situazione che doveva essere evitata senza il minimo dubbio. Il dramma del Coronavirus è sbarcato in Europa lo scorso febbraio, con l’Italia che dalla fine dello stesso mese è stata attanagliata dalla malattia che lentamente sta colpendo tutto il vecchio continente.

I primi dubbio riguardo il regolare svolgimento della tappa inaugurale erano noti proprio in corrispondenza dei test di Barcellona, quando tutti gli addetti ai lavori italiani ( Ferrari, AlphaTauri, Pirelli, giornalisti e molti altri) non erano certi della possibilità di partire per Melbourne. Successivamente sono arrivate le rassicurazioni di FIA e Liberty Media, le quali erano certe di trovare in Australia le condizioni di sicurezza necessarie per correre. Proprio in quest’ultima settimana c’è stato però il picco del Virus. La situazione andava presa in mano da tempo e la scelta più corretta era quella di evitare la partenza delle squadre, con il rischio reale di aver portato questo terribile Coronavirus in Oceania. Un meccanico della McLaren è risultato infatti positivo nella mattinata di ieri al tampone, mentre altri membri della stessa squadra ora si sono posti in auto-isolamento.

La ciliegina sulla torta è rappresentata dalla serata di ieri. Nella notte australiana si è tenuta una riunione straordinaria a cui hanno partecipato i team principal, dalla quale è emersa l’effettiva cancellazione del GP di Australia di Formula 1. Tutte le testate del mondo hanno data la notizia per certa, nell’attesa del comunicato della Federazione Internazionale. Man mano che si avvicinavano le prime prove libere non c’era la minima traccia di una qualche novità, con Damon Hill che ha anche dichiarato che il GP si sarebbe corso a porte chiuse. Nel frattempo, i tifosi avevano raggiunto in massa l’Albert Park, favorendo un possibile dilagare del contagio. I team hanno iniziato a smontare box ed hospitality ancor prima che arrivasse la comunicazione ufficiale, giunta alle 00:09 ora italiana.

Si è trattato di una figuraccia di livello globale per il circus iridato, che supera di gran lunga quella di Indianapolis 2005. Questa mattina ha preso piede l’ipotesi che le prossime gare possano slittare o essere effettivamente cancellate, con la partenza del mondiale fissata per il 7 giugno a Baku. Una situazione surreale che dovrà essere ben valutata dai vertici del campionato del mondo, per evitare una nuova disfatta come quella della scorsa notte.

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