Cinque anni fa la tragedia a Suzuka che si portò via per sempre Jules Bianchi, un talento svanito troppo presto con un gran futuro alla portata.

La morte ed il pericolo sono eventi che vanno di pari passo con il mondo della Formula 1, ma per quanto ci si possa preparare a tragedie simili non lo si potrà mai fare abbastanza. Una conferma l’abbiamo avuto un mese fa con la scomparsa di Anthoine Hubert Spa, evento che ha subito riportato alla mente quello che successe il 5 ottobre 2014 durante il Gran Premio del Giappone, sulla pista di Suzuka.

Durante una gara folle, per motivi che mai verranno probabilmente chiariti, la Sauber di Adrian Sutil esce di pista alla curva Dunlop, tradito dalla pioggia battente e dalla poca visibilità presente in quel momento. La direzione gara aveva deciso di mandare in pista la safety car, ma immediatamente dopo viene esposta la bandiera rossa. La folla è attonita: nessuno sa cosa è successo, le immagini mostrano la vettura del tedesco andata a muro ma nessuno capisce la verà realtà dei fatti sul momento.

Poco più tardi l’amara realtà inizia a materializzarsi. Viene inquadrato il box della Marussia ed il tracking evidenzia la vettura del francese Jules Bianchi ferma nello stesso punto di quella di Sutil. Si scoprirà che il giovane talento si era schiantato contro la gru che stava trainando via la Sauber, in una carambola risultatagli in seguito fatale. La situazione appare drammatica sin dai primi istanti, con il pilota trasportato d’urgenza al centro medico, per poi avviarsi verso l’ospedale di Yokkaichi. Qualche tempo più tardi verrà trasferito presso Nizza, la sua città natale. Gli occhi di Jules non si apriranno mai più da quel giorno, fino a spegnersi poco dopo nella notte del 17 luglio 2015.

Jules era nato il 3 agosto 1989 proprio nella cittadina situata sulla Costa Azzurra, iniziando nel 2004 la sua carriera sui Kart. I primi successi importanti li ottenne tre anni dopo vincendo la Formula Renault francese, per poi imporsi nella F3 Euroseries nel 2009. Durante l’esperienza in GP2 entra a far parte della Ferrari Driver Academy, fino al debutto nella massima serie targato 2013. Con la poco competitiva Marussia, Bianchi metterà comunque in mostra il suo talento chiudendo incredibilmente al nono posto a Monaco nel 2014. Gli unici due punti del team e di Jules in F1. Nessuno poteva immaginare che una carriera così fiorente potesse terminare in un pomeriggio piovoso in Giappone, ma a volte il destino ti mette davanti a sfide semplicemente più grandi di te. Il ragazzo dal sorriso gentile e malinconico ha lasciato un grande vuoto in questo mondo, come testimoniò il team radio di Sebastian Vettel pochi giorni dopo la sua scomparsa in Ungheria: ”Mercy Jules, cette victoire est pour. You will always be in our hearts and we know that soon or later Jules would have been part of this family, of this team”.


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