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F1 Haas, Austria da dimenticare per Magnussen e Hulkenberg

F1 Haas – Uno diciottesimo, l’altro addirittura ritirato. Se però Kevin Magnussen era partito dall’ultima fila e quindi non poteva forse aspettarsi alcunchè di esaltante, per Nico Hulkenberg, partito in quarta accanto all’Aston Martin di Fernando Alonso, il ritiro è una sorta di smacco.

Magnussen non ha mai potuto lottare per la zona punti che peraltro gli manca da ormai da quattro appuntamenti con l’ultimo piazzamento di sostanza negli Stati Uniti al decimo posto. Hulkenberg è stato anch’egli fuori dai giochi a causa di problemi alla vettura che non gli hanno consentito di capitalizzare a dovere la discreta posizione in griglia di partenza. Al tedesco resta per ora solo il settimo posto ottenuto nel Gran Premio d’Australia.

Lo scorso anno, dopo nove Gran Premi di Formula 1 , Magnussen aveva sì collezionato due ritiri ma anche tre zone punti con una partenza di ottima fattura in Bahrein dove ottenne il quinto posto. Hulkenberg sta forse pagando un po’ la pressione del ritorno da titolare di una monoposto dopo essere stato terza guida dell’Aston Martin nel 2022 e avere disputato due Gran Premi incolori in sostituzione di Sebastian Vettel positivo al Covid.

“Avevo un ritmo molto scarso – ha dichiarato Magnussen al sito del team statunitense- sono andato nella ghiaia ad alta velocità quando De Vries (con cui ha una sorta di conto aperto dopo il contatto con conseguente fuoripista in Canada) mi ha spinto alla curva sei e non so se ci siano stati danni al pavimento, quindi dovremo controllarlo, ma non c’era alcuna possibilità, continueremo a lavorare per migliorare il più velocemente possibile”.

Hulkenberg si dice deluso su tutta la linea: “non conosciamo il quadro completo – sostiene – ma dopo la prima fermata si è verificato il problema e abbiamo perso potenza e non abbiamo potuto continuare, non è l’ideale, rende le cose più difficili andando avanti perché abbiamo meno informazioni ma dobbiamo sfruttare al meglio ciò che abbiamo, siamo circondati da macchine più veloci che spingono da dietro costringendoci ad andare a un ritmo che non siamo necessariamente in grado di tenere”. Parziale consolazione, una discreta Sprint Race.

Gunther Steiner, team principal della Haas, è lapidario ma chiarissimo: “abbiamo ancora molto lavoro da fare”.

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