Max Verstappen vince un GP d’Australia caotico nei primi e negli ultimi giri. Sul podio con lui Hamilton e Alonso, Ferrari fuori dai punti.

Si appena concluso un caotico GP d’Australia sul tracciato di Albert Park dopo quattro Safety Car e tre bandiere rosse. Il primo al traguardo nella confusione generale è Max Verstappen, che per la prima volta in carriera ha conquistato l’evento di Melbourne, caratterizzato da numerose e controverse interruzioni da parte della Direzione Gara. La seconda di queste, in stile Baku 2021, ha portato ad una ripartenza a due giri dal termine, nella quale i piloti hanno esagerato: con quattro macchine ferme per incidente in Curva 1, i commissari hanno esposto per la terza volta la bandiera rossa. Dopo venti minuti d’attesa, la Direzione Gara ha deciso di far concludere la corsa dietro alla Safety Car reimpostando l’ordine della partenza precedente, escludendo tuttavia dall’ordine le quattro vetture ritiratesi nell’incidente.

Nel caos generale, dunque, l’ordine finale vede l’olandese vincere un Gran Premio dominato, nonostante le Mercedes di George Russell e Lewis Hamilton lo abbiano superato in partenza. Il numero 63 viene tuttavia fregato da una Safety Car che si tramuta in bandiera rossa e poi è costretto al ritiro per la rottura della Power Unit, uscendo quindi dalla lotta per il podio, che è completato dalla W14 del sette volte campione del mondo e da Fernando Alonso, protagonisti di una lotta a distanza per tutta la gara. Quarto al traguardo Lance Stroll, che approfitta di una penalità comminata a Carlos Sainz per guadagnare una posizione. Lo spagnolo, furioso per la sanzione, era stato autore di una grande rimonta dopo che la sua gara era stata compromessa dalla prima bandiera rossa, ma la Federazione lo ha penalizzato per il contatto con Alonso alla seconda ripartenza.

Quinto Pérez dopo una rimonta non esaltante, seguito da Norris, Hulkenberg, Piastri, Zhou e Tsunoda, che completa la zona punti. Fuori dai punti Bottas e Sainz, mentre la sfilza dei ritirati è infinita: le due Alpine di Gasly e Ocon hanno buttato via un enorme bottino di punti entrando in contatto tra loro alla seconda ripartenza; de Vries è stato tamponato da Sargeant sempre alla seconda ripartenza; Magnussen ha causato la seconda bandiera rossa colpendo le barriere in Curva 2; Russell ha subito una rottura della Power Unit dopo una gara eccezionale ma sfortunata; Albon ha provocato la prima interruzione quando si è schiantato contro le barriere in Curva 6, gettando via un possibile ottimo risultato; Leclerc ha commesso un errore di valutazione in partenza, toccandosi con Stroll e finendo in testacoda nella ghiaia. La F1 va ora in pausa fino al 30 aprile, quando si terrà il GP dell’Azerbaigian.

Leclerc Ferrari in Australia 2023 Melbourne Formula 1

La cronaca della gara

Sulla griglia di partenza si schierano solo diciotto vetture, dato che Bottas e Pérez sono costretti a partire dalla pit lane dopo che i team hanno modificato le vetture in regime di parco chiuso. Sulla RB19 del messicano sono state introdotte la terza batteria e la terza centralina della stagione e sono state effettuate modifiche alle sospensioni. In griglia tutti i primi otto scelgono la gomma media, mentre le due Alpine e le due Alfa Romeo optano per le soft. Nelle retrovie, de Vries, Sargeant e Pérez montano le hard. In partenza Russell fulmina Verstappen in Curva 1, e alla fine del rettilineo successivo anche Hamilton supera il campione del mondo con una staccata aggressiva. In Curva 3 Leclerc si tocca con l’incolpevole Stroll e finisce in testacoda, restando bloccato nella ghiaia e provocando l’ingresso della Safety Car. E’ la fine di un weekend negativo per il monegasco, che in questo caso ha giudicato male il posizionamento della Aston Martin.

Nella confusione Sainz guadagna la posizione su Alonso, toccato da Stroll dopo il contatto con Leclerc. Ne approfitta Albon, che supera il canadese e si piazza in sesta posizione. La vettura di sicurezza invita alcuni piloti, tra cui Pérez e Ocon, a rientrare ai box per smarcare la sosta e cercare di arrivare fino alla fine. Alla ripartenza Hamilton mette molta pressione a Russell, che chiede al team di gestire in maniera differente la battaglia con il compagno di squadra e Verstappen. Al settimo giro la gara cambia completamente volto: Albon finisce pesantemente contro le barriere in uscita di Curva 6, rientrando pericolosamente in pista. Un grave errore del pilota thailandese, protagonista fin qui di un weekend straordinario.

La seconda uscita della Safety Car porta la Mercedes e la Ferrari a fermare Russell e Sainz per andare fino alla fine, ma la Direzione Gara decide due tornate dopo di esporre una bandiera rossa forzata, che rovina la gara di tutti coloro che si sono fermati dato che tutti gli avversari possono montare gomme nuove. Le barriere non sembrano infatti danneggiate, e l’unica ipotesi accettabile sarebbe la presenza di detriti in pista. La ripartenza, che avviene da fermo, vede dunque Hamilton partire dalla Pole Position davanti a Verstappen, Alonso, Stroll, Gasly, Hulkenberg, Russell, Tsunoda, Norris e Piastri, mentre Sainz è undicesimo e Pérez quattordicesimo. Nel giro di formazione Hamilton mantiene un ritmo lentissimo, e nelle retrovie molti piloti devono evitare di colpire la vettura che si trova davanti. Tutta la griglia sceglie di montare le dure, mentre la procedura di allineamento in griglia viene messa sotto investigazione.

In ripartenza perde diverse posizioni Stroll, superato da Russell e Gasly, mentre nelle retrovie de Vries ed Ocon entrano in collisione, con l’olandese che ha la peggio. Al giro 12 la leadership del Gran Premio cambia: Verstappen sfrutta il DRS e l’efficienza della RB19 per passare senza sforzo Hamilton sul rettilineo che porta a Curva 9. Sainz nel frattempo intraprende una rimonta furiosa e al giro 15 ha già recuperato cinque posizioni, passando le due McLaren, Tsunoda, Hulkenberg e Stroll, sorpassato con una staccata micidiale in Curva 3. Pérez, nel frattempo, sale al tredicesimo posto al giro 17, nello stesso momento in cui Alonso inizia a mettere pressione ad Hamilton. Poco dopo l’attacco dello spagnolo, pilota più veloce in pista al momento, viene momentaneamente interrotto dalla Virtual Safety Car uscita per permettere il recupero della vettura di uno sfortunatissimo Russell.

L’inglese è infatti costretto a fermarsi in uscita della pit lane per una rottura della Power Unit Mercedes della sua W14, che finisce in fiamme. Una gara davvero sfortunata per il numero 63, che dopo aver perso per una circostanza sfortunata la leadership nelle prime battute è stato condannato al ritiro da un problema tecnico. La ripresa della gara inizia con uno show di Pérez, che supera in Curva 9 tre vetture in tre giri consecutivi e si mette all’inseguimento di Norris. Al giro 25 Sainz supera finalmente la velocissima Alpine di Gasly con il sorpasso più bello della domenica: prima finta l’attacco all’esterno di Curva 3, poi si lancia all’interno e non lascia speranza al francese, mettendosi all’inseguimento di Alonso. La gara è viva soprattutto nelle retrovie, dove Ocon compie un sorpasso magistrale su Piastri all’esterno di Curva 9 ed entra nei primi dieci.

A metà gara Verstappen comanda senza grossi problemi, con Hamilton che insegue a sette secondi. Alonso è terzo a due secondi e mezzo dall’inglese e deve gestire il ritorno del trio Sainz-Gasly-Stroll, con gli ultimi due che restano sotto il secondo di distacco e sono trainati dalla Ferrari. Hulkenberg, Norris, Pérez e Ocon chiudono momentaneamente la zona punti. Al giro 33 i distacchi iniziano a comprimersi nella lotta per il podio: Alonso cerca di rientrare in zona DRS su un Hamilton che sta gestendo gli pneumatici, ma allo stesso tempo Sainz giunge a meno di un secondo e mezzo dal connazionale portando con sé uno straordinario Gasly. La Mercedes, la Aston Martin e la Ferrari hanno tuttavia un ritmo molto simile tra loro e nessuno riesce ad entrare sotto il secondo dalla vettura davanti.

Al giro 43 Pérez supera Norris dopo un lungo inseguimento, facendo segnare anche il giro veloce, e alla tornata successiva si libera di Hulkenberg salendo al settimo posto. Ad undici giri dal termine Verstappen ha un brivido e perde tre secondi di vantaggio su Hamilton dopo essere finito lungo in Curva 13. L’errore non compromette la leadership dell’olandese, e negli ultimi giri il focus si sposta sulla lotta tra Hulkenberg e Norris per l’ottava piazza, con il tedesco che difende con le unghie e con i denti la posizione. Al quarto tentativo, il britannico sorpassa la Haas, che finisce lunga in Curva 12. Al giro 54 arriva l’ennesimo colpo di scena: Magnussen termina la sua gara nella via di fuga all’interno di Curva 4 dopo aver toccato le barriere con la posteriore destra in uscita di Curva 2. La corsa viene così neutralizzata per la quarta volta, e per la seconda volta una Safety Car si trasforma in una bandiera rossa per pulire la pista dai detriti.

Verstappen, Hamilton e Alonso sono scioccati dalla decisione della Direzione Gara, presa certamente per non terminare il Gran Premio sotto Safety Car come accaduto a Monza lo scorso anno. Si ha dunque una ripetizione degli ultimi giri dell’edizione 2021 del GP d’Azerbaigian: Verstappen si schiera davanti ad Hamilton, Alonso, Sainz, Gasly, Stroll, Pérez, Norris, Hulkenberg ed Ocon. Alla ripartenza tutti i piloti montano gomme soft e lo stacco migliore lo ha Verstappen, ma dietro è il caos più totale: Sainz manda in testacoda Alonso, le due Alpine si toccano e finiscono entrambe a muro, Pérez e Stroll finiscono lunghi per le gomme fredde, Sargeant tampona de Vries. La Direzione Gara non può che esporre di nuovo la bandiera rossa, ed inizia una lunga attesa per capire quale sarà il risultato finale dell’evento. Alla fine,

Foto copertina: https://twitter.com/redbullracing/status/1642406561036357633/photo/1

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