Il team di Brackley continua ad ingaggiare tra le sue alte sfere gli ingegneri allontanati da Ferrari: l’ultimo è Giacomo Tortora.

Oltre al mercato piloti, in Formula 1 continua a tenere banco il tema dei trasferimenti di tecnici. Negli ultimi anni ha destato molta curiosità la situazione che vede protagoniste Ferrari e Mercedes: le Frecce d’Argento, infatti, hanno costruito parte del loro team vincente ingaggiando molti ingegneri di alto livello silurati poco tempo prima da Ferrari.

Il trend ebbe inizio nel 2011, quando la Scuderia licenziò in fretta e furia Aldo Costa, che passò subito a Mercedes, dove contribuì in maniera decisiva al successo del team di Brackley nell’era turbo-ibrida. Nel 2017 il posto di Costa (oggi in Dallara) fu preso da un altro ex direttore tecnico di Ferrari, James Allison. L’ingegnere britannico, che lasciò Ferrari sia per motivi personali sia per gli insuccessi del 2016, ha proseguito i trionfi del suo predecessore fino ad oggi. Un altro nome altisonante che ha fatto questo percorso è Lorenzo Sassi, ex responsabile della Power Unit Ferrari, che oggi lavora nella base Mercedes di Brixworth.

Alla lunga lista di trasferimenti da Maranello a Brackley si è aggiunto recentemente un altro nome importante, ovvero Giacomo Tortora. Ferrari decise di sollevare dall’incarico di responsabile del simulatore l’ingegnere italiano dopo il deludente weekend di Monaco 2019. Dopo il classico periodo annuale di gardening, dal 1 luglio Tortora si accaserà in Mercedes, fortemente voluto da James Allison. L’ex Ferrari assumerà un ruolo molto ambito come quello di vice capo progettista e sarà dunque uno dei responsabili più importanti del nuovo progetto 2022.

Un ennesimo successo in Mercedes da parte di un ex ingegnere Ferrari rappresenterebbe un grosso smacco per la Scuderia. Il Cavallino, infatti, ha visto molti dei suoi reietti avere successo proprio nel team rivale, mentre la rivoluzione interna della Ferrari negli ultimi anni non ha prodotto i risultati sperati. La migliore gestione delle risorse umane dovrà diventare dunque uno dei compiti più importanti per la Ferrari del futuro. Se non sarà così, il rischio di perdere altre pedine fondamentali in favore dei team rivali diventerà una dura realtà.

 

 

 

 

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