Ferrari F1 – Negli ultimi mesi si è diffusa una voce provocatoria, lanciata da Nico Rosberg: la Ferrari dovrebbe spostare la sua sede in Inghilterra per tornare competitiva in Formula 1.
Ma è davvero questa la soluzione? La risposta è un secco no. Ecco perché.
Ferrari ha creato in Italia una vera scuola di ingegneria per la F1
La Ferrari non è mai stata solo una squadra corse, ma un polo di eccellenza tecnologica e formativa. Nel tempo ha formato una generazione di ingegneri italiani che hanno fatto la storia della F1 anche fuori da Maranello:
Aldo Costa, arrivato da Minardi e cresciuto nella Scuderia, è stato uno degli artefici del ciclo vincente Mercedes.
Andrea Stella, oggi team principal McLaren, ha mosso i primi passi proprio in Ferrari.
E ancora oggi, molti tecnici italiani sono richiesti dai team inglesi, segno della qualità formativa del sistema italiano.
Un polo tecnologico in continua evoluzione
Non siamo più negli anni ’80 o ’90, quando l’aerodinamica avanzata era monopolio dei team britannici. Oggi, grazie agli investimenti e alla visione industriale, l’Italia ospita strutture di altissimo livello:
Dallara, azienda di punta nel motorsport internazionale, è partner tecnico di molti progetti.
Fornitori italiani specializzati nella fibra di carbonio collaborano con team di Formula 1.
Simulazione e progettazione avanzata sono ormai allo stesso livello delle strutture inglesi.
Ferrari ha tutto ciò che serve per vincere senza spostarsi da Maranello.
Italia vs Inghilterra: le differenze oggi non fanno più la differenza
Una volta la Gran Bretagna era l’unico vero centro nevralgico della Formula 1, con una rete di fornitori, gallerie del vento, strutture per la prototipazione rapida e personale altamente specializzato concentrato in poche decine di chilometri.
Oggi l’Italia ha colmato quel gap.
Maranello, Modena e la Motor Valley offrono:
- Gallerie del vento di ultima generazione, come quella di Ferrari recentemente rinnovata.
- Campus tecnologici collegati con università e centri di ricerca.
- Una rete industriale integrata, in grado di gestire tutto il processo: progettazione, costruzione, test e produzione.
Il vantaggio logistico dell’Inghilterra esiste ancora, ma non è più così determinante. Ferrari ha dimostrato di poter innovare anche restando in Italia.
Il vero problema non è la sede, ma la mentalità
Il nodo non è dove si lavora, ma come si lavora. I team di successo hanno una struttura organizzativa stabile, coesa e con obiettivi chiari.
Ferrari deve ricostruire un ambiente tecnico solido, non cambiare continente.
Negli anni ’90, pur restando in Italia, Ferrari riuscì a rilanciarsi creando una struttura moderna con tecnologie all’avanguardia. Oggi serve continuità, fiducia interna e una leadership capace di valorizzare il capitale umano esistente.
Trasferirsi in Inghilterra sarebbe una resa senza senso.
La vera sfida è credere fino in fondo nel potenziale italiano, migliorare i processi e creare le condizioni per una nuova era vincente a Maranello.
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