Dopo la grande pole position del sabato,Sebastian Vettel mette in saccoccia la 50esima vittoria in carriera, portando la Ferrari alla vittoria dopo 14 anni di astinenza.Inoltre, grazie ad un Hamiton sottotono, riconquista di un punto la testa del mondiale.
Vittoria molto convincente quella conquistata da Vettel e dalla Ferrari ieri. Un successo che non é mai sembrato in discussione sin dalla partenza, quando Vettel, partito molto bene, ha poi salutato la compagnia viaggiando in solitaria, trovando solo in Valtteri Bottas una possibile minaccia.
Vittoria convincente perché dà ancora più spinta agli uomini in rosso per far bene, dopo aver portato aggiornamenti funzionali ( la nuova PU per Vettel, il fondo e bargeboard) tutti approvati e utilizzati in gara.
La nuova PU Evo non ha sorpreso per la quantità di cavalli che poteva sprigionare ma più per il fatto che, durante la gara, Vettel non è sembrato patire quei problemi di consumo carburante eccessivo avuto nei precedenti gp, in cui, in alcuni frangenti della corsa, era necessario fare fuel saving. E la pista di Montreal, dal punto di vista dei consumi, è una delle più critiche.
La SF71H si è dimostrata una macchina completa, o meglio dire, una macchina efficiente. Infatti l’efficienza aerodinamica in una pista come quella di Montreal è la chiave per avere ottime prestazioni, che non solo la Potenza della PU ti può dare. Efficienza che era il tallone d’Achille della SF70H, me che ora è diventato un punto di forza del gioiello targato Binotto-Sanchez-Cardile.
La felicità espressa dal pilota tedesco dopo aver superato il traguardo è sicuramente ciò che ci fa capire quanta importanza ha avuto portare a casa una vittoria, in un circuito in cui negli ultimi anni era terra di dominio per Mercedes ed Hamilton. Soprattutto in una giornata sottotono per il “re di Montreal”.
La 50esima vittoria di Vettel in carriera (l’11esima con Ferrari, raggiungendo Fernando Alonso) è stata una grande prova di forza, poiché qui in Canada ha saputo gestire al meglio le gomme, persino meglio della Red Bull, che fino alla scorsa gara era considerata la squadra che trattava al meglio le “soffici” Pirelli.
Una marcia in più per la Ferrari è sicuramente Sebastian Vettel. Il tedesco nelle libere di venerdì era sembrato in crisi, ma poi, come di incanto, ha acceso l’interruttore dalle FP3 e non lo ha più spento sino alla bandiera a scacchi di ieri.
Oltre al talento del ragazzo di Heppenheim, l’attaccamento alla squadra è un plus che non regala sicuramente vittorie e nemmeno cavalli in più alla sua PU, ma è l’atteggiamento giusto per motivare un gruppo che gli sta dando soddisfazioni.
Con il punteggio pieno di ieri, il 30enne tedesco si riprende la leadership in campionato anche se di un solo punto su Lewis Hamilton. Ma con questa Ferrari, “Seb” ha capito che potrà giocarsela ovunque, imprevisti permettendo. Continuità e sviluppo saranno le chiavi per conquistare l’iride che manca dal 2007.
Al termine del podio, nelle consuete interviste post-gp, Vettel non ha trattenuto l’emozione della sua 50esima vittoria, speciale per due motivi:in primo luogo, con questa vittoria entra di fatto nella classifica dei piloti con più di 50 vittorie e solo altri 3 piloti l’hanno raggiunta (nel ordine Schumacher, Hamilton e Prost) e trovandosi a una sola vittoria dal francese (51).
In secondo luogo il tedesco festeggia il suo traguardo nella terra Santa dei ferraristi, il luogo dove il mito Gilles Villeneuve, 40 anni fa, vinse la prima edizione del Gran Premio con quella Ferrari 312 T3 firmata Forghieri che il figlio Jacques ha riportato in pista nel pregara.
In conferenza stampa, con un italiano che farebbe invidia a qualsiasi italiano di madrelingua, ha raccontato la sua gara e gli aspetti che lo hanno aiutato a vincere.
“La gara è stata molto controllata, la macchina è stata fantastica, con le gomme nessun problema. Al primo stint ho aperto un gap di 4-5 secondi su Bottas, poi ho gestito tutta la gara. È stato difficile perché con il traffico delle altre macchine è sempre difficile restare concentrato. Venerdì è stato quasi un disastro per me, sabato molto meglio, la macchina è stata super buona ieri in qualifica e anche oggi. Con la nuova PU penso che abbiamo fatto un bel passo avanti, non gigante però buono“.
Questa vittoria per Vettel e Ferrari rappresenta qualcosa di speciale a livello emotivo ma anche a livello statistico e storico. Il pluricampione tedesco ha ammesso che negli ultimi giri ha ripensato a Michael Schumacher, suo mentore e maestro,l’ultimo vincitore a Montreal prima di ieri 14 anni fa, dedicandogli un pensiero.
La vittoria è molto importante per i tifosi, per quelli qui in Canada, per noi, per la squadra, per la Ferrari.40 anni dopo la vittoria di Gilles Villeneuve, 14 anni dopo Michael. Negli ultimi dieci giri ho pensato a lui, alla sua vittoria qui e ho sperato che la macchina sarebbe sopravvissuta. Oggi è un giorno molto speciale per tutte le persone della Ferrari“.
4 Pole position e 3 vittorie nelle prime 7 gare del 2018. Un bilancio positivo, che poteva anche essere migliore, visti gli “imprevisti” delle gare scorse. Vettel ci tiene a precisare l’importanza di mantenere il grande stato di forma attuale della Ferrari anche nei prossimi appuntamenti poiché, in un campionato così equilibrato, ogni singolo punto conquistato è fondamentale.
“I punti sono sempre importanti, ma oggi il senso della vittoria è più importante. La stagione è ancora molto lunga, ci sono tante gare. Con Francia, Austria e Silverstone ci saranno tanti punti in palio. L’importante è che la Ferrari sia forte e rimanga forte, perché così possiamo battagliare. Il campionato è molto equilibrato, specialmente alla domenica le macchine sono molto vicine. Io non so mai alla domenica chi vincerà, questo è buono per tutti, ma anche per noi perché possiamo vincere in tutte le gare. Dobbiamo restare forti“ ha concluso Sebastian.
Giuly Bellani