Durante le Qualifiche del GP di San Paolo la Ferrari ha aggiunto nuovi elementi al lungo album degli orrori del 2022.

Le Qualifiche del GP di San Paolo hanno regalato una fantastica sorpresa con la prima Pole Position di Kevin Magnussen e della Haas, che dopo anni di sofferenze nelle retrovie hanno finalmente visto ripagato il loro lavoro con un risultato inaspettato. Per un piccolo team che vive una favola, tuttavia, c’è un gigante della F1 che continua ad arrancare: la Ferrari. Anche ieri sera, infatti, la Scuderia di Maranello è stata protagonista di clamorosi svarioni nel Q1 e nel Q3, che prima hanno messo a rischio eliminazione entrambi i piloti, poi hanno condannato Charles Leclerc ad una mesta decima posizione in vista della Sprint di questa sera. E il fatto più sconcertante è che la vera sorpresa non sono stati tanto gli errori della Rossa quanto la reazione, finalmente veemente, del pilota monegasco nei confronti del suo team, che ne ha combinate di cotte e di crude già a partire dal Q1.

Nel primo spezzone di qualifica la situazione è molto complessa: dopo i minuti iniziali su pista bagnata, il tracciato inizia ad asciugarsi rapidamente. Pierre Gasly è il primo a correre il rischio di montare le gomme slick morbide a nove minuti dal termine e, dopo due giri di riscaldamento, finalmente i suoi tempi iniziano a migliorare sensibilmente. Gli altri team (tranne Alfa Romeo, altra grande delusa della qualifica) decidono quindi di rientrare e montare gli pneumatici da asciutto per avere tre giri lanciati, ma uno di essi, la Ferrari, impiega un minuto e quaranta secondi per compiere il pit stop sulla vettura di Leclerc, perdendo di fatto una tornata preziosissima e mettendo a rischio eliminazione nel Q1 i suoi piloti. Si tratta di un episodio che dimostra la totale mancanza di lucidità della Scuderia: sulla vettura del monegasco vengono montati tre set diversi di gomme, mentre Carlos Sainz attende dietro al numero 16. Una situazione inaccettabile, resa però tragicomica dai team radio tra il pilota monegasco e il suo ingegnere di pista, Xavier Marcos.

  • XM: [Leclerc all’ultima curva] “Avremo tre tempi cronometrati, nessun cambio d’incidenza dell’ala.”
  • CL: [in pit lane] “Sta arrivando la pioggia?”
  • XM: “Ti farò sapere.”

Una volta giunta nella piazzola, i meccanici montano inspiegabilmente sulla F1-75 di Leclerc un nuovo set di intermedie, ma la vettura non viene rilasciata perché all’ultimo minuto cambia, giustamente, la scelta delle gomme, che vira sulle morbide nuove. Con questa modifica dell’ultimo secondo, tuttavia, si innesca il caos più totale: Leclerc perde 5″ nel cambio tra intermedia vecchia e nuova, poi attende l’arrivo delle slick, che si riveleranno il set sbagliato, per altri 12″.

  • XM [dopo che sono state montate le intermedie]: “Quindi… noi… noi passiamo alle soft nuove, passiamo alle soft nuove”.
  • CL: “Ehm… sta pioviscolando, non so quanto durerà ancora, però proviamoci.
  • XM [dopo che vengono montate le soft usate, con voce agitata]: “Multi-function tyre position one.”
  • CL: “Soft usate! Ragazzi, siamo sulle soft usate. Dai, che faccio?”

Il monegasco, che mostra grande lucidità, si accorge dell’errore da parte del team e non parte, nonostante sia stato rilasciato dai meccanici e sia apparsa la luce verde. Leclerc resta quindi fermo nella piazzola per ben 24″ sulle soft usate, poi i meccanici gliele tolgono, e infine il numero 16 attende sui cavalletti altri 37″ prima che il set corretto venga montato. Nella concitazione, tuttavia, si vedono anche scene altamente inusuali, come un meccanico che consegna lo pneumatico anteriore destro ad un collega facendolo passare sopra alla vettura di Leclerc. In questa fase le comunicazioni radio sono interrotte, e Xavier Marcos interviene solo quando il monegasco è in procinto di lasciare la pit lane per dirgli che i giri lanciati a disposizione saranno solo due. E’ solo la bravura dei due piloti, che hanno chiuso il Q1 in P12 e P14, ad evitare un’eliminazione clamorosa.

Ferrari F1 Leclerc

Mentre l’errore del Q1 si configura come l’ennesimo cortocircuito a livello di comunicazione tra pilota, muretto e meccanici, la scelta di mettere Leclerc sulle intermedie nel Q3 rappresenta una cantonata non dissimile da quella che la Ferrari prese nelle Qualifiche del GP del Giappone del 2018. Quel giorno, Raikkonen e Vettel furono gli unici ad uscire dai box nel Q3 con gomma intermedia mentre il tracciato era ancora asciutto e la pioggia era prevista entro qualche minuto. Lo stesso errore si è ripetuto, stavolta, con una sola vettura, quella di uno sfortunatissimo Leclerc, quest’anno spesso penalizzato da decisioni coraggiose ma scellerate. Ancor più incredibile è stato poi il suo mancato rientro in pit lane, dato che la chiamata dell’ingegnere è arrivata quando ne aveva ormai oltrepassato l’ingresso: l’ennesimo episodio che mette in cattiva luce Xavier Marcos e il team di strateghi in questa stagione.

Le motivazioni della scelta date da Laurent Mekies, però, lasciano ancor più sbigottiti. La volontà di differenziare le strategie dei piloti in qualifica rappresenta una novità assoluta, che però ha avuto uno scarsissimo successo in questo piovoso venerdì del GP di San Paolo. Definire questa sessione “un buon test” è senza dubbio vero, perché mette tutti i team di fronte ad una situazione inaspettata e ad una sfida particolare, ma bisogna anche riconoscere che la Ferrari, insieme all’Alfa Romeo, è l’unica scuderia a non aver passato questo test, perché alcune delle decisioni prese si sono rivelate intempestive o totalmente sbagliate, e hanno compromesso il risultato di uno dei due piloti. L’unica fonte di conforto per la Scuderia di Maranello è che la Sprint rappresenterà un’occasione per rimediare all’ennesima figuraccia.

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